Da Parigi l’appello degli agricoltori del G120: “Più trasparenza e stop a speculazioni”
L’agricoltura nella sua dimensione sociale, economica ed ambientale è stata al centro della conferenza “La sfida alimentare. Gli agricoltori prendono la parola!”, organizzata a margine della Presidenza francese del G20 e svoltasi a Parigi alla presenza di 240 responsabili, in rappresentanza di 120 organizzazioni agricole e degli agricoltori di 75 paesi (G120). Da qui è partito un appello ai ministri dell’agricoltura, ai capi di Stato e di governo degli Stati che compongono il G20, per sottolineare il carattere specifico e prioritario che l’agricoltura deve rappresentare per ciascun paese nell’ambito della sua sovranità alimentare. Coldiretti, con una delegazione guidata dal Vicepresidente nazionale Gennaro Masiello, ha partecipato allo straordinario appuntamento, contribuendo alla definizione della dichiarazione finale (scarica). Il documento ricorda che la missione principale dell’agricoltura è quella di alimentare la popolazione e che la sfida alimentare del XXI secolo richiede un aumento qualitativo e quantitativo della produzione; sottolinea la necessità di trasparenza e di conoscenza dei mercati e delle scorte in tutto il mondo; incoraggia le organizzazioni internazionali competenti a stabilire delle norme di mercato e di prese di posizione sulle materie prime agricole, in modo da limitare le speculazioni eccessive. Si promuovono inoltre l’istituzione e lo sviluppo delle politiche agricole nazionali, regionali e locali in concertazione con le organizzazioni agricole e rappresentative degli agricoltori, in grado di fornire un quadro adeguato per lo sviluppo di una produzione agricola sostenibile, capace di mobilitare investimenti, di sostenere lo sviluppo delle produzioni locali, di rendere accessibili le aree rurali e di assicurare la vitalità delle attività agricole per garantire un reddito decente agli agricoltori; l’insediamento dei giovani ed il rinnovamento generazionale. Infine, si chiede di limitare la perdita del terreno utilizzato per l’agricoltura, l’appropriazione transnazionale delle terre produttive e garantire il mantenimento dell’accesso alla terra da parte degli agricoltori e lo sviluppo dei terreni agricoli, ovunque dove è possibile, nel rispetto dell’equilibrio ambientale. La dichiarazione approvata rappresenta un testo di compromesso, cui si è giunti a seguito di un lavoro di intensa mediazione da parte degli Organizzatori dopo l’intervento del Presidente Sarkozy e del Ministro francese dell’agricoltura Le Maire. Essendo stata raggiunta una posizione comune del G20 (Ministri dell’agricoltura), che si svolgerà a Parigi il 22 e 23 giugno 2011, la palla passa adesso al G20 dei Capi di Stato e di Governo previsto per il 3-4 novembre 2011a Cannes. Contestualmente alla firma della dichiarazione, l’Ocse e la Fao hanno presentato l’Agricultural Outlook per il prossimo decennio, dove si prevede che la la produzione agricola globale crescerà dell’1,7% all’anno in media rispetto al 2,6% del decennio precedente. ”La crescita più lenta – scrivono gli esperti delle due organizzazioni – è attesa per la maggior parte dalle coltivazioni, soprattutto semi oleosi e cereali grezzi, che affrontano costi di produzione più elevati”. Stando al Rapporto, i prezzi delle materie prime agricole dovrebbero calare dai picchi raggiunti all’inizio del 2011, ma in termini reali si prevede che, rispetto al decennio precedente, nel periodo 2011-20 saliranno in media del 20% per i cereali e del 30% per la carne; effetti negativi sull’agricoltura, sulla sicurezza alimentare e sull’economia potrebbero venire, sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, dalla volatilità dei prezzi delle materie prime agricole. Secondo il “padrone di casa”, il presidente francese Sarkozy – per il quale il problema della regolamentazione dei prezzi delle materie prime è una questione “emblematica” per il funzionamento del mercato, per l’andamento delle economie e per il rispetto dei cittadini del mondo – si prospettano tre grandi sfide. La prima riguarda l’approvvigionamento e la produzione alimentare a fronte delle prospettive di crescita della popolazione mondiale, che nel 2050 ammonterà a circa 9 miliardi di abitanti; la seconda è costituita dalla trasparenza dei mercati; la terza è rappresentata dalla regolamentazione dei mercati finanziari agricoli, attraverso la regolamentazione dei mercati derivati delle materie prime. |
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.