il Punto Coldiretti

Dalla Camera via libera agli impegni contro i cambiamenti climatici

Mentre la Camera approva le mozioni con gli impegni del governo in vista della Conferenza sul Clima COP21 in programma in dicembre a Parigi, dall’altra parte dell’oceano Barack Obama accoglie la sfida di Papa Francesco e rilancia con l’obiettivo di conquistare la leadership nella lotta al cambiamento climatico. 

A fine 2015 scadranno gli impegni presi nel 2000 con il lancio da parte delle Nazioni Unite degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG) e partirà la muova fase degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), come deciso e contenuto nel documento approvato dai Capi di Stato e di Governo convenuti alla Conferenza di Rio +20 del 2012 «Il futuro che vogliamo». Ed è attualmente in corso il processo negoziale che porterà nel mese di settembre 2015 all’adozione finale dei nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile nel cui ambito avranno un ruolo di rilievo i target ambientali.
Così Obama presenta il Clean Power Plan con le regole che per la prima volta nel Paese stabiliscono standard nazionali nelle emissioni di anidride carbonica delle centrali elettriche. Riduzioni del -32% entro il 2030 (rispetto al 2005) grazie a nuovi limiti stato per stato e stimoli a nuovi investimenti in energie pulite. Con una stima di spesa di 8,4 miliardi l’anno fino al 2030 ma in grado di generare vantaggi annuali, entro quella data, pari a ben 34-54 miliardi.

Ed è con un progetto così ambizioso che Obama si presenterà alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Parigi in dicembre, oltre che raccogliere la sfida dell’Enciclica sull’ambiente di Papa Francesco, che arriverà in visita negli Stati Uniti in settembre (l’agenda bilaterale comprende il clima).

In Italia invece la Camera ha approvato martedì 28 luglio, con modifiche, le sette mozioni presentate da diversi gruppi parlamentari sugli impegni del governo in vista della Conferenza sul Clima COP21 in programma in dicembre a Parigi. In generale le mozioni riguardano la revisione della Strategia Energetica Nazionale.

Impegnano tra l’altro l’esecutivo a favorire l’approvazione di un accordo globale vincolante per la riduzione delle emissioni con obiettivi determinati e scadenzati; a farsi promotore di obiettivi Ue al 2030 di riduzione delle emissioni di gas serra pari ad almeno il 45% rispetto al 1990, di una quota di energie rinnovabili sul totale dei consumi energetici pari ad almeno il 40%, e di un aumento dell’efficienza energetica di almeno il 35%; ad avviare una revisione della strategia energetica nazionale, coerente con gli obiettivi ambiziosi fissati al 2030 e al 2050 in sede europea; ad attivarsi, in ambito nazionale e in sede di Unione europea, affinché si adottino opportune forme di fiscalità ambientale che rivedano le imposte sull’energia e sull’uso delle risorse ambientali nella direzione della sostenibilità, anche attraverso la revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio (carbon tax).

 

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