il Punto Coldiretti

Dopo il Brennero la Camera vota per applicare la legge sull’etichetta

Dopo le manifestazione di diecimila agricoltori ed allevatori al Brennero, Roma e Reggio Emilia del dicembre scorso, la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una mozione unitaria che impegna il Governo ad adottare i decreti applicativi della legge sulla etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. A darne notizia è la Coldiretti dopo il via libera dei deputati al documento presentato dagli onorevoli Mongiello, Sani, Rondini, Gallinella, Franco Bordo, Zaccagnini, Faenzi, Bosco, Catania e Schullian.

“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.

La mozione impegna il Governo ad “adottare, compatibilmente con la normativa europea, i decreti ministeriali di attuazione dell’articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, al fine di rendere immediatamente applicabile la normativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori e degli operatori della filiera e a prevedere, per talune tipologie di prodotti, modalità di inserimento volontario in etichetta di specifici sistemi di sicurezza realizzati mediante elementi di identificazione elettronica e telematica”.

Ma si punta anche ad intervenire nelle competenti sedi internazionali per bloccare l’introduzione di nomi generici a domini internet e la loro assegnazione a soggetti privati non utilizzatori delle denominazioni, a garanzia di tutela del sistema agroalimentare di qualità italiano e comunque a promuovere, a livello di Unione europea, un’azione comune a difesa della posizione della «non concedibilità» dei nomi generici e della necessità rivedere la governance di Internet con la definizione di regole condivise a livello internazionale;

L’Italia dovrà anche sollecitare la Commissione europea a dotarsi di norme efficaci, rigorose, chiare e trasparenti in materia di origine dei prodotti, prevedendo l’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine dei prodotti anche per quei settori attualmente non contemplati dalla regolamentazione vigente. Occorre inoltre “intraprendere, anche nelle competenti sedi europee,  tutte le occorrenti iniziative volte a rafforzare la tutela della denominazione made in Italy nel campo delle produzioni agroalimentari, dando particolare priorità all’attivazione di misure dirette a contrastare l’utilizzo della stessa denominazione in maniera falsa o ingannevole relativamente alla provenienza, all’origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti agroalimentari di origine italiana”, combattendo “con maggiore determinazione ed efficacia il fenomeno dell’italian sounding”.

Come richiesto da Coldiretti al Brennero, la mozione invita il Governo a “prevedere, compatibilmente con la vigente normativa europea, l’adozione, anche, per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate, di un sistema analogo a quello previsto per gli oli di oliva vergini, dalla legge n. 9 del 2013, per assicurare l’accessibilità delle informazioni e dei dati sulle importazioni e sui relativi controlli”. Analoga proposta riguarda il latte e i suoi derivati.
Si chiedono inoltre sanzioni più pesanti contro le frodi a tavola, l’incremento delle risorse finanziarie per la promozione dei prodotti agroalimentari italiani, lo stop al cosiddetto semaforo, il sistema di etichettatura inglese che penalizza il made in Italy, iniziative di sensibilizzazione dei consumatori a una sana alimentazione, a predisporre “modalità di etichettatura facoltativa per gli alimenti per i quali non sono stati utilizzati organismi geneticamente modificati in nessuna delle fasi della filiera”.

Un indirizzo che si sta affermando anche In Europa dove l’Europarlamento in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato la Risoluzione non legislativa sulla crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo, che sostiene, tra l’altro, l’indicazione del paese di origine sull’etichetta per contribuire a garantire una migliore tracciabilità lungo la catena alimentare e combattere le frodi.

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