8 marzo, le “donne dei fiori” coldiretti conquistano il settore florovivaistico
Imprenditrici agricole, regine dei fiori. E non solo perché ormai per tradizione l’8 marzo, in occasione della festa della donna, il regalo più gettonato è un bouquet di fiori che siano mimose, rose o gerbere, ma perché le produttrici agricole stanno “scalando” Il settore florovivaistico, da sempre dominato da figure maschili. Negli ultimi anni infatti, ricorda Donne Coldiretti, si sta registrando una notevole presenza femminile. Secondo i dati Coldiretti, il 30% delle aziende agricole italiane è gestito da donne e la percentuale di quelle che si dedicano al green e al vivaismo è in continua crescita. Sono imprenditrici che non solo sanno coltivare bene fiori e piante, ma stanno dimostrando capacità nella gestione dell’impresa e soprattutto nella diffusione di una cultura del verde favorendo così un cambio di paradigma. Nel cuore del vivaismo italiano si sta facendo strada un nutrito gruppo di donne che sta cambiando le regole del gioco. Donne Coldiretti, attraverso il progetto ” le Donne dei fiori”, ha dato voce a queste donne straordinarie promuovendo le loro storie e il loro impegno per l’ambiente, l’economia e la cultura agricola. Ha voluto focalizzare l’attenzione proprio sulla crescita di queste imprenditrici, che stanno facendo della loro passione un nuovo business sempre più nel segno dell’innovazione e della sostenibilità. Le “Donne dei fiori” – sottolinea Coldiretti – sono infatti in prima linea nell’azione di rinnovamento del settore vivaistico, dall’ hi tech alle nuove strategie di marketing, come ad esempio, l’e-commerce per vendere piante e fiori direttamente ai consumatori o simpatiche campagne sui loro social per promuovere i propri prodotti o scommettere sui fiori eduli che saltano direttamente dal campo alla tavola. La produzione di piante ornamentali e fiori non è solo una questione di bellezza e gioia per gli occhi ma è una vera e propria scelta consapevole, che contribuisce al miglioramento del paesaggio e alla promozione dell’inarrivabile biodiversità italiana. Questa sensibilità è, infatti, un altro punto di forza delle donne che operano in questo settore, che stanno puntando sempre di più sulla riduzione dell’uso della chimica. |
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.