A Bari la Festa dell’educazione alimentare per promuovere il cibo 100% italiano
Investire sui bambini e sulle scuole per diffondere la cultura di una sana alimentazione ed evitare così le derive che sono in agguato. E’ il senso del messaggio lanciato al Villaggio della Coldiretti di Bari, che si è aperto il 29 aprile e ha chiuso i battenti il 1 maggio con oltre seicentomila visitatori. I più giovani, quelli che dovranno essere i consumatori informati di domani, sono stati i grandi protagonisti della kermesse. Le eccellenze del made in Italy a tavola, la biodiversità e la distintività dell’agricoltura sono stati il filo conduttore del Villaggio e del convegno che sabato ha aperto i lavori. La premiazione delle scuole che si sono distinte per diffondere i valori del territorio è stata il momento clou del convegno iniziale. Con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, il presidente della Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, hanno partecipato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, l’europarlamentare Paolo De Castro, l’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi, Roberto Vecchioni, esponenti del mondo bancario e delle imprese pubbliche e private. Nel suo intervento di apertura il segretario generale ha rilanciato la questione centrale della difesa del cibo dagli attacchi che stanno arrivando dai prodotti alimentari realizzati in laboratorio e ha annunciato che le firme raccolte dalla Coldiretti per dire no a questi prodotti sono arrivate a quota un milione. Gesmundo ha detto che la guerra del cibo colpisce soprattutto l’Italia, un paese in cui è particolarmente avanzata la capacità di custodire la biodiversità e con millenni di storia, cultura e sacrifici dei produttori. Ha ricordato il disegno di legge varato dal Governo e che ora viene consegnato al Parlamento, ma ha anche aggiunto che con tremila sindaci e i presidenti delle Regioni che hanno votato contro il cibo sintetico “ci sarà la forza per raggiungere l’obiettivo”. Importante la testimonianza di un pediatra, Luigi Nigri, vice presidente Fimp (Federazione italiana medici pediatri) che ha espresso una bocciatura senza appello ai cibi realizzati in laboratorio. Così come un emozionato giovane allevatore pugliese, Donato Mercadante, dell’azienda agricola La Calcara, ha risposto alle nuove proposte alimentari con la riscoperta di un’attività antica, l’allevamento di pecore, e una proposta lo sheepburger, l’hamburger di pecora , rigorosamente a Km zero. De Castro ha riconosciuto alla Coldiretti di aver svolto una grande opera ristabilendo i collegamenti tra agricoltori e cittadini. Gli agricoltori – ha detto – sono i custodi del territorio, come pensare per esempio all’agriturismo senza agricoltori? Sulla carne finta ha ribadito la netta opposizione ricordando, tra l’altro, che per realizzarli si utilizzano gli ormoni, vietati in Europa dal 1996 e che creano da 30 anni problemi con gli Stati Uniti. Ha riconosciuto al Governo il merito di aver aperto, con il ddl, il dibattito sulla rottura tra cibo e natura che la carne finta provocherebbe. E ha respinto al mittente le accuse rivolte alla zootecnia di inquinare: la presenza dei bovini – ha detto – migliora la fertilità del suolo. La battaglia contro nuovi modelli alimentari, che pochi novelli “oligarchi”, che oggi guidano i business dell’hi tech, comunicazione e della farmaceutica, vorrebbero diffondere nel mondo si combatte partendo dal rafforzare il sistema agricolo. L’ad di Bonifiche Ferraresi ha annunciato nuovi investimenti sulla logistica, di cui 200 milioni in Puglia, per la realizzazione di una piattaforma distributiva. Il presidente Prandini ha rilanciato il progetto di educazione alimentare partito dalla visione di Campagna Amica che è quella di dialogare direttamente con i consumatori. Ha ricordato che per Coldiretti esistono le grandi imprese, ma sono le piccole e medie il Dna dell’organizzazione e la forza di Campagna Amica è di “offrire l’occasione per valorizzare il lavoro delle nostre campagne, realizzato anche dai piccoli”. Prandini ha espresso apprezzamento per l’impegno del ministro Fitto a riaprire la discussione sul Pnrr. Ha sottolineato che la misura del Pnrr sui contratti di filiera a fronte di 1,2 miliardi di stanziamenti ha incassato progetti per 12 miliardi. Dal presidente l’appello dunque a spendere e bene le risorse, quelle del Pnr, ma anche dello Sviluppo rurale perché – ha aggiunto – è inaccettabile che le regioni del Sud non utilizzino tutti i soldi del Psr, si tratta di risorse fondamentali che rappresentano la vera possibilità di sviluppo dell’Italia e del Mezzogiorno per i prossimi anni. Ha sottolineato poi l’importanza di investire nelle infrastrutture per affrontare l’emergenza siccità in un Paese come il nostro dove si trattiene solo l’11% dell’acqua piovana. Ma ha anche evidenziato la necessità di potenziare il sistema infrastrutturale nel suo complesso, dall’alta velocità per le merci alle autostrade marittime. Per il presidente della Coldiretti bisogna dunque operare su più fronti per riuscire a rendere più autosufficiente l’Italia. E’ vero – ha riconosciuto- che in molte filiere bisogna ricorrere alle importazioni. E riferendosi in particolare al grano, sul quale sono in corso speculazioni (il prezzo riconosciuto agli agricoltori è calato del 30%, ma la pasta è aumentata del 18%), ha detto: chiediamo la reciprocità, devono valere per i prodotti importati le stesse regole imposte ai produttori italiani. Devono valere per il grano come per l’ortofrutta. Per produrre la frutta che si acquista da Turchia e Tunisia vengono utilizzati pesticidi vietati nella Ue e in Italia: “questa è concorrenza sleale che si traduce in prezzi bassi per il made in Italy”. Il nodo, per il presidente della Coldiretti, resta la redditualità delle imprese. E poi l’attacco al cibo sintetico che, secondo Prandini, è “chimico” perché è equiparato al settore farmaceutico e non ai novel food. Prandini ha espresso un ringraziamento ai sindaci e alle regioni e al Governo “che ha avuto il coraggio di porre il tema della precauzione”. E infine una proposta lanciata al presidente Emiliano che è anche una sfida: realizzare a Bari una grande fiera del settore dell’olio extravergine di oliva di carattere mondiale sul modello di Verona per il vino. Sfida raccolta a stretto giro dal governatore della Puglia. Così come il ministro Fitto ha annunciato a breve la presentazione del piano di modifica del Pnrr necessario poiché il progetto è stato presentato prima della guerra in Ucraina e della crisi energetica. E dunque la nuova situazione richiede un rimodellamento del Pnrr per evitare di perdere le risorse e rispettare i tempi che sono fissati a giugno 2026. Fitto ha dunque affermato che proseguirà il confronto con Coldiretti “un modello per lavorare bene”. Con il ministro Valditara è stato siglato un protocollo per garantire cibo di qualità nelle mense scolastiche. Il ministro ha espresso un grazie a Coldiretti per l’impegno finalizzato a educare a mangiare correttamente: “la terra è vita – ha detto – l’agricoltura è vita e il protocollo conferma l’attenzione della Coldiretti nei confronti della qualità della vita”. Ha poi parlato di formazione, in particolare per l’istruzione tecnico professionale, per formare al meglio gli operatori agricoli destinati a una filiera che è di serie A. Valditara infine ha definito Coldiretti “una straordinaria associazione” per la decisione, nell’ambito del protocollo, di dare una carta personale agli operatori della scuola, insegnanti e impiegati, che potranno ottenere una serie di benefici. |
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