Agricoltura 4.0, aumentano le superfici ma diminuiscono gli investimenti
Nel 2024 la superficie italiana coltivata con soluzioni 4.0 è leggermente cresciuta dal 9% del totale del 2023 al 9,5% del 2024. È quanto emerge dall`edizione 2025 dell`Osservatorio Smart Agrifood sull`innovazione tecnologica in agricoltura realizzato dal Politecnico di Milano e dal Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell`Università degli Studi di Brescia, i cui risultati sono stati anticipati dal Sole24ore dell’8 febbraio 2025 in un articolo firmato da Giorgio dell`Orefice dal quale si evidenzia che il 41% delle aziende agricole italiane adotta oggi almeno una soluzione di Agricoltura 4.0, il 30% due o più. Nonostante questo, a preoccupare è l’emergere dei primi segnali di difficoltà con il rallentamento del mercato italiano dell`Agricoltura 4.0 che ha segnato per la prima volta un calo dell’8% rispetto al 2023, assestandosi a 2,3 miliardi di euro. Il forte ridimensionamento degli investimenti in macchinari (29% del totale del mercato) e attrezzature (26,5% del totale), non è stato compensato dalla crescita delle soluzioni software come Fmsi (Farm Management Information System, 13,5 % del totale), Decision Support System (Dss, 9,5% del totale), sistemi di monitoraggio e mappatura dei suoli (9% del totale) e delle colture (9% del totale). Gli investimenti si sono concentrati dunque più sui software e sugli strumenti di supporto alle decisioni e di efficientamento dei fattori della produzione (dai concimi gli agrofarmaci e alla risorsa acqua) che sugli acquisti di macchinari veri e propri. Viene evidenziato che il livello di digitalizzazione aumenta con le dimensioni aziendali e quando le aziende fanno parte di gruppi di produttori, consorzi o cooperative (il 38% delle aziende agricole “semplici” utilizza soluzioni di Agricoltura 4.0, contro il 44% di quelle che sono parte di cooperative e il 55% di organizzazioni di produttori). Oltre che dalla situazione di difficoltà del comparto secondo l’Osservatorio Smart il processo di digitalizzazione è stato rallentato soprattutto da due fattori: la scarsa interoperabilità delle soluzioni e la carenza di competenze. D`altro canto, è invece crescente il livello di consapevolezza da parte delle aziende dei benefici legati alle nuove tecnologie di Agricoltura 4.0. Tuttavia – secondo l`indagine dell`Osservatorio – solo l`8% delle aziende agricole è effettivamente “maturo” dal punto di vista digitale, mentre il 135% è “in cammino” e ben il 57% è in ritardo. Tra le aziende in ritardo, più del 90% è completamente fermo, cioè non ha ancora investito in soluzioni digitali e non è nemmeno sicuro di farlo nei prossimi anni. Un gap che la Coldiretti è impegnata a colmare sul piano formativo e dei sevizi con il supporto di Demetra, a partire dal Portale del socio. |
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