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Agrumi: dal 1° marzo le domande per gli aiuti agli impianti danneggiati dalle fitopatie

Via libera ai contributi per le imprese del settore agrumicolo che hanno subito danni per le fitopatie (Virus della tristezza degli agrumi e malsecco degli agrumi). Dal primo marzo e fino al 29 marzo di quest’anno possono essere presentate le domande di aiuto.

Dopo la pubblicazione il 12 gennaio in Gazzetta Ufficiale del decreto 12 ottobre 2023 del Masaf con le modalità di concessione dei aiuti, l’Agea il 16 gennaio ha fornito le istruzioni operative. Il budget disponibile è di 9.437.914 euro.

Le risorse sono destinate a espianto e reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dalle fitopatie; impianti antigrandine finalizzati alla protezione delle colture che siano state colpite dal malsecco degli agrumi; adozione di tecniche di potatura per evitare la diffusione del patogeno del malsecco degli agrumi sulle piante sane.

Gli interventi dovranno – spiega il decreto – ripristinare il potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali, da circostanze eccezionali o eventi climatici avversi assimilabili a calamità naturali, da epizoozie e organismi nocivi ai vegetali o da animali protetti e prevenire e mitigare il rischio di danni arrecati da tali fattori.

Beneficiari del sostegno sono le imprese agricole in attività alla data di presentazione delle domande, che svolgano quale attività primaria la produzione di agrumi il cui patrimonio risulti anche in parte danneggiato dal virus della tristezza degli agrumi e/o del malsecco degli agrumi nella campagna 2023.

Gli agricoltori devono aderire aderenti ad una Organizzazione di produttori ortofrutticoli (OP) riconosciuta.

Il provvedimento stabilisce che le domande devono riguardare una superficie minima di agrumeto per la quale viene richiesto il contributo di almeno un ettaro. L’attività produttiva deve aver subito un danno non inferiore al 30% delle piante. Inoltre devono essere precisate le varietà che si intendono reimpiantare, il sesto di impianto e i portainnesti che si vogliono utilizzare. Tra le condizioni stabilite dal decreto il mantenimento dell’investimento per non meno di cinque anni dalla data di erogazione del contributo.

Per le spese di impianto l’importo massimo ammissibile è di 2.428 euro, per impianto e preparazione del terreno di 2.650 euro, per la messa in opera degli astoni 3.000 euro ( numero medio di 600 piante ogni 10.000 mq di superficie),per il materiale vivaistico 4.200 euro.

Non è concesso l’aiuto per la sola operazione di estirpazione senza il successivo reimpianto. Il materiale vegetale deve essere certificato, almeno di categoria Conformitas Agraria Communitatis.

Per la campagna 2023 l’aiuto è pari a 9.822,40 euro a ettaro per espianti/reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dalle fitopatie; 9.446,40 euro per ettaro per impianti antigrandine senza struttura portante e 18.439,20 euro con struttura portante specifica e 2.116,50 euro/ettaro per le tecniche di potatura pari a 4,23 euro per pianta.

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