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Al via la produzione italiana di vini dealcolati, ecco i vincoli

Via libera alla produzione in Italia dei vini dealcolati con la pubblicazione sul sito del Ministero dell’agricoltura e della Sovranità alimentare (Masaf) delle disposizioni nazionali di attuazione del decreto approvato in Conferenza Stato-Regioni. Si tratta di vini senz’alcol o a basso tenore alcolico, già regolamentati in altri Paesi europei, ma finora al palo in Italia. Fino ad oggi non si poteva chiamare “vino” una bevanda con un tenore alcolico inferiore agli 8,5 gradi.

Ora, si legge nel decreto, “è possibile ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico dei vini, dei vini spumanti, dei vini spumanti di qualità, dei vini spumanti di qualità di tipo aromatico, dei vini spumanti gassificati, dei vini frizzanti e dei vini frizzanti gassificati”. In Italia il processo di dealcolazione, totale e/o parziale, non potrà essere eseguito per le categorie di prodotti vitivinicoli a denominazione di origine protetta ed indicazione geografica protetta. La normativa italiana precisa anche che è fatto divieto di aumentare il tenore zuccherino nel mosto di uve utilizzato per la produzione del vino oggetto di dealcolazione. È altresì vietata l’aggiunta di acqua esogena e/o di aromi esogeni al prodotto ottenuto a seguito dell’avvenuta dealcolazione, parziale o totale.

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