Al via la raccolta del riso, incertezza per il meteo
E’ scattata in Italia la raccolta del riso ma il maltempo condiziona la produzione, azzerando di fatto l’incremento delle superfici coltivate registrato ad inizio 2024. Dalle prime stime la raccolta si dovrebbe mantenere sui livelli del 2023, nonostante l’incremento del 7% dei terreni seminati che aveva portato la superficie a 226mila ettari, invertendo una tendenza al ribasso che durava da ben tre stagioni. Ad affermarlo è la Coldiretti nel sottolineare che la campagna di raccolta inizia con una buona notizia. Come richiesto dalla Coldiretti la Commissione europea ha infatti accolto la richiesta di opposizione formulata dall`Italia contro l`istanza presentata dal Pakistan per registrare in Europa il riso Basmati come Indicazione geografica protetta per iniziativa del ministro dell`Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. L’Italia, peraltro, sostenuta da Bulgaria, Grecia, Portogallo, Romania e Spagna, ha chiesto all’Ue di reintrodurre una clausola di salvaguardia automatica contro l’import a dazio zero del riso da Cambogia e Birmania, in occasione del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca del 23 settembre. I 6 Paesi denunciano l’eccesso di import di riso a dazio zero (circa 450mila tonnellate) dall’Asia, assorbito finora dal mercato Ue “solo a causa della carenza di produzione” europea “dovuta alla siccità, soprattutto in Spagna e Italia”, definendo questa situazione “insostenibile nel prossimo futuro”. Nelle risaie nazionali si coltiva più o meno la metà del prodotto europeo, per un quantitativo di circa 1,4 milioni di tonnellate di risone all’anno. Le piogge insistenti ad aprile e maggio hanno creato di fatto non pochi problemi durante il periodo delle semine, posticipando la messa a dimora della coltura in un periodo non più ottimale che ha generato, di fatto, ritardi poi nel ciclo fisiologico delle piante. Ritardi che – annota Coldiretti – oggi rischiano di riflettersi negativamente sul potenziale produttivo finale. y
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