il Punto Coldiretti

Al XXII Forum Coldiretti la tutela dei redditi degli agricoltori

Tutelare gli interessi degli agricoltori e quelli dei cittadini. Una mission difficile, ma non impossibile che Coldiretti sta portando avanti da anni. E ora è ancora più complessa con una situazione globale dominata dalle guerre e con la fine delle certezze che avevano contrassegnato l’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Serve una visione aperta e globale che però non perda di vista l’obiettivo numero uno e cioè garantire la redditualità dei produttori che è poi strettamente connesso con la tutela della salute dei consumatori che sarebbe messa a serio rischio senza la disponibilità di prodotti agricoli e alimentari sicuri, di qualità e sostenibili. Una strategia che richiede politiche ad ampio raggio. Quelle che Coldiretti intende mettere in cantiere confermando il suo ruolo di rappresentanza del settore, ma anche di forza sociale del Paese. Lo è stata nel passato e lo è ancora di più oggi. Questo spiega il confronto a 360 gradi che ha animato la due giorni del XXII Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione che si è svolto a Villa Miani a Roma organizzato dalla Coldiretti in collaborazione con The European House – Ambrosetti, il 28 e 29 novembre a Villa Miani a Roma. Con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e il segretario generale, Vincenzo Gesmundo esponenti di spicco del mondo politico, scientifico, sociale, giornalistico della cultura, dell’industria pubblica e privata. 

  Sono intervenuti i ministri degli Esteri Antonio Tajani (vice premier), della Salute Orazio Schillaci , dell’Agricoltura  e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, Maurizio Martina (Direttore Generale aggiunto, Fao), Romano Prodi (Presidente, Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli) , Giulio Tremonti (Presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera), Matteo Bassetti (Professore Ordinario di Malattie Infettive, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova; Direttore Clinica Malattie Infettive, Ospedale Policlinico San Martino – IRCCS di Genova),  Alberto Villani (Coordinatore funzionale dell’Area Clinica Pediatria Universitaria Ospedaliera, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Università di Roma Tor Vergata),Antonio Gasbarrini (Professore di Medicina Interna e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), Esmeralda Capristo (Professore in Scienze Tecniche Dietetiche Applicate, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma),  Felice Adinolfi (Professore Ordinario di Economia e Politica Agraria, Università di Bologna, Centro Studi Divulga), Stefano Pisani (Sindaco di Pollica), Yves Madre (Presidente, Farm Europe), Luigi Scordamaglia (Presidente EAT-Europe; Amministratore Delegato, Filiera Italia), Paolo De Castro (Professore Ordinario di Economia e Politica Agraria, Università degli Studi di Bologna; già Parlamentare Europeo), Letizia Moratti (Parlamentare Europeo),Dario Nardella  (Parlamentare Europeo),Stefano Bonaccini (Parlamentare europeo) Gualtieri (sindaco di Roma), Pierluigi Contucci (Professore di Fisica-Matematica, Università & Accademia della Scienza di Bologna), Luciano Floridi  (Founding Director, Digital Ethics Center, University of Yale, USA), Claudio Descalzi (Amministratore Delegato, Eni), Stefano Besseghini (Presidente, Arera), Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente, Univerde), Antonio Pace (ceo, HitecVision AS), Federico Vecchioni,   (Amministratore Delegato, Bonifiche Ferraresi), Marco Minniti (Presidente, Fondazione Med-Or), Matteo Zoppas (Presidente, Agenzia ICE), Stefano Barrese (Responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo), Stefano Pontecorvo (Presidente, Leonardo), Marco Hannappel (Presidente e Amministratore Delegato, Philip Morris Italia), Simone Gamberini (Presidente, LegaCoop), Gianluca Lelli (Amministratore Delegato, CAI – Consorzi Agrari d’Italia), Giuseppe De Rita (presidente Censis, Giuliano Amato(Presidente Emerito, Corte Costituzionale), Monica Maggioni (Direttrice Editoriale per l’Offerta Formativa, Rai), Domenico Quirico (Reporter e Caposervizio esteri, La Stampa), Dario Fabbri (Direttore, Domino), Giorgio Starace e (Diplomatico; già Ambasciatore della Repubblica Italiana presso la Federazione Russa), Eman Sein  (Vice Segretario Generale, Camera di Commercio di Alessandria d’Egitto), Carmelo Troccoli (Cofondatore e Direttore Generale, World Farmers Markets Coalition; Direttore Generale, Fondazione Campagna Amica).

Un parterre d’eccezione come d’eccezione sono stati i temi affrontati, da quelli squisitamente agricoli come la Politica agricola comune all’impatto sulla salute dei cibi ultra processati che rappresentano un pericolo per tutti, ma in particolar modo per i giovani, per arrivare alle sfide energetiche fino all’Intelligenza artificiale con le tante opportunità, ma anche con i pericolosi rischi. Su tutto hanno aleggiato le tensioni geopolitiche che stanno cambiando gli assetti del mondo e ipotecando anche le democrazie connesse con la sicurezza alimentare. Ecco dunque che tutte le questioni si intrecciano. Per questo, come ha affermato il segretario generale la Coldiretti non può stare “nel recinto dell’agrarietà”. Non lo ha fatto nel dopoguerra e non lo può fare ora. E d’altra parte è la sua storia che lo impone. Giuliano Amato ha affermato con convinzione che l’Italia l’ha fatta, grazie al suo lavoro illuminato, il presidente della Coldiretti Paolo Bonomi più di Alcide De Gasperi. Questo spiega le numerosissime questioni messe a terra. L’alimentazione certo al primo posto.

  Gesmundo ha messo in luce i cibi ultra processati, ma anche l’emergenza dell’antibiotico resistenza denunciata dal professor Bassetti che ha però sottolineato l’esempio virtuoso degli allevatori e dei veterinari italiani che hanno ridotto in modo significativo l’uso degli antibiotici negli allevamenti (-62% dal 2014). L’emergenza antibiotici che porta alla ribalta il Mercosur con i rischi di importazioni – come ha affermato Gesmundo – di carni imbottite di estrogeni e antibiotici. Non è una questione di oscurantismo – ha ribadito il segretario generale di Coldiretti – noi non vogliamo barriere doganali, ma garanzie di sicurezza. Coldiretti ha fatto più volte appello alla reciprocità e l’accordo è un caso in cui questo principio deve essere applicato. Centrale – ha aggiunto – Gesmundo anche la Politica agricola comune  da cui arrivano gli aiuto veri che possono accompagnare le imprese agricole, ma per la quale i massimi esperti hanno invocato un cambio di passo, dalla difensiva all’attacco.  E soprattutto per Gesmundo i contributi vanno assegnati solo ai veri agricoltori. E poi un altro intervento caro alla Coldiretti, quello portato avanti in Africa, ma “con caratura diversa – ha concluso – dal colonialismo di Francia, Cina e Russia o dalle azioni  cosiddette filantropiche di Rockefeller e Bill Gates che ha lasciato in quei paesi dove sono intervenuti solo briciole”.

Il presidente Prandini ha evidenziato l’importanza di ragionamenti guidati da una visione complessiva. Il primo pensiero all’Europa che deve affrontare sfide rispetto a Stati Uniti, India e Cina e se continueremo a considerarla un fastidio di strada ne faremo poca. Ha rilanciato sulle infrastrutture energetiche, idriche e dei trasporti.” E’ necessario pianificare la traiettoria come sistema Paese”. Ha sottolineato l’importanza nell’innovazione e nella tecnologia e a questo proposito ha ricordato come in “tempi non sospetti dissi che la Ue doveva intervenire  sul tema dei dati altrimenti  si sarebbe dovuta appoggiare alle piattaforme di Cina e Stati Uniti che dunque avrebbero avuto accesso ai segreti di tutte le filiere. Dobbiamo custodire la nostra imprenditorialità”; Prandini ha sollecitato dunque investimenti a livello europeo per la gestione dei dati che devono essere un patrimonio pubblico non di proprietà dei privati”. Analogo il discorso sull’IA, per compere con i colossi cinesi e statunitensi l’Europa non può andare in ordine sparso. La partita è enorme anche in termini di consumo di acqua. Per il presidente di Coldiretti la nuova Commissione deve dare risposte, perché l’Unione europea non può  essere spettatrice, ma protagonista. Anche per affrontare l’eventuale emergenza dazi statunitensi: il confronto deve essere a livello europeo e non dei singoli governi. Da parte sua Coldiretti ha impostato una interlocuzione con le eccellenze in tutti i campi. Sul credito con un player del livello di Intesa Sanpaolo,  sulle filiere con quelle multinazionali, come Philip Morris che investono nel nostro Paese e valorizzano l’agricoltura non quelle che acquistano aziende e marchi per poi delocalizzare. La Coldiretti ha tenuto sempre la barra dritta, non si è mai piegata a interessi economici, ma ha avuto come stella polare “la cultura del valore agricolo”. Ha poi concluso apprezzando i risultati della ricerca del Censis secondo cui 7 italiani su 10 vedono nell’agricoltura il futuro.  Si tratta di un settore che può dare risposte al Paese ma è un dovere partire con il riconoscimento della giusta redditualità al lavoro degli agricoltori, soprattutto i giovani che si avvicinano, ma se non trovano soddisfazione rischiano di abbandonare.

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