Arriva il Piano del Commissario contro il granchio blu ora misure per le imprese
I danni causati dal granchio blu alla pesca italiana sono ormai raddoppiati rispetto ai 100 milioni di euro stimati a metà 2024 e la messa in campo di un piano di intervento straordinario è importante per dare risposte alle imprese ittiche colpite dal parassita alieno. E’ il commento di Coldiretti dopo la presentazione delle misure per fronteggiare l’emergenza avvenuta al Masaf, con i ministri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e il Commissario straordinario Enrico Caterino. Con un finanziamento complessivo di 10 milioni di euro – stanziati nel DL Agricoltura – per il biennio 2025-2026, il Piano mira a tutelare la biodiversità degli habitat colpiti, contenere e contrastare la proliferazione della specie invasiva, prevenire ulteriori danni economici e promuovere la ripresa delle attività di allevamento e pesca. Tra le principali misure si segnalano il contenimento e lo smaltimento del granchio blu, la protezione delle strutture di acquacoltura, la valorizzazione delle biomasse attraverso utilizzi alternativi e il sostegno economico alle imprese del settore. Le risorse stanziate per la realizzazione del piano straordinario, si sommano agli oltre 44 milioni di euro stanziati dal Masaf negli ultimi anni. Per la principale organizzazione agricola italiana ha preso parte all’incontro la responsabile di Coldiretti Pesca Daniela Borriello. Per non disperdere le risorse è importante un Piano nazionale di Coordinamento delle ricerche scientifiche delle specie aliene, tanto più necessario considerando che gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti, come dimostra la stessa proliferazione rapida del granchio blu. In merito alla proposta del Commissario di uno schiuditoio nazionale per sostenere la crescita delle vongole, si può ipotizzare di puntare su quelli territoriali per far ripartire le imprese di allevamento di vongole che si stanno indirizzando verso altre attività, per produrre seme in qualità e quantità adeguate. Per contrastare la diffusione del granchio vanno utilizzati inoltre predatori naturali autoctoni, come ad esempio il branzino, evitando altre soluzioni che comporterebbero l’ingresso nei mari del Belpaese di altre specie, il cui impatto non sarebbe incalcolabile. L’intero settore dell’acquacoltura, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della pesca Made in Italy con un valore di produzione di circa mezzo miliardo di euro, è in serio pericolo, sostiene la Coldiretti. La parte più significativa di questa produzione è costituita dalle cozze, seguite dalle vongole al terzo posto. Senza dimenticare la produzione di ostriche, che sta diventando una vera e propria eccellenza italiana. Dalla primavera del 2023, la produzione di vongole sia nel Veneto che in Emilia è stata quasi del tutto cancellata dagli attacchi del granchio blu e la stessa sorte è stata riservata agli allevamenti di cozze, in particolare quelli della pregiata Scardovari Dop, gravemente danneggiati. Per difendere le produzioni le imprese ittiche sono state costrette a investire in attrezzature spesso molto costose, con reti a maglie adatte a proteggere gli impianti ma l’assedio dei predatori non si è fermato. Questa grave crisi minaccia la sopravvivenza di oltre 2.000 famiglie, denuncia Coldiretti. Molti dipendenti di cooperative e consorzi sono stati posti in cassa integrazione, mentre i lavoratori delle ditte individuali non possono usufruire di alcun sostegno. |
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.