il Punto Coldiretti

Assemblea Asnacodi sulla gestione del rischio

Si e’ concluso con successo a Roma il 7° forum internazionale sulla gestione del rischio in agricoltura, organizzato da Asnacodi Italia. l’evento, intitolato “Sostenibilita’ e innovazione per governare il cambiamento, per due giornate ha riunito rappresentanti istituzionali nazionali ed europei, ricercatori, compagnie assicurative, Universita’, Condifesa e stakeholder internazionali. un’edizione caratterizzata da due parole chiave, sostenibilita’ e innovazione, che hanno guidato il confronto su come affrontare una fase storica segnata da crisi climatica, complessita’ geopolitiche e crescente volatilita’ dei mercati.

Fin dalla sessione introduttiva e’ emerso un messaggio chiaro: per mantenere la competitivita’ dell’agricoltura italiana serve un approccio sistemico, capace di integrare strumenti tecnici, governance istituzionale e nuove forme di collaborazione internazionale. tra i risultati piu’ significativi emersi dal confronto, la ferma volonta’ di semplificare drasticamente le procedure amministrative e di accelerare la digitalizzazione per rendere gli strumenti assicurativi e mutualistici piu’ accessibili a tutte le aziende agricole italiane. Albano Agabiti, presidente Asnacodi Italia, ha tracciato la rotta futura, sottolineando il ruolo strategico del modello italiano nel panorama europeo: “il nostro sistema, con i suoi oltre 40 consorzi di difesa, ha dimostrato una capacita’ unica di risposta, erogando 5,5 miliardi di euro in risarcimenti negli ultimi dieci anni e garantendo stabilita’ economica in un decennio segnato da eventi estremi. Il nuovo contesto critico rende necessario un aumento dei contributi pubblici destinati a queste misure ed un nuovo forte investimento in innovazione per allargare la platea delle imprese assicurate. gli stati al mondo che hanno finanziano in maniera importante gli strumenti assicurativi sono piu’ di 140, con un’aliquota media di contribuzione del 72%. Il forum ha confermato la necessita’ di guardare avanti con visione. la gestione del rischio non e’ piu’ solo una difesa, ma un pilastro strategico per la competitivita’ e la sostenibilita’, come richiede la nuova pac. siamo pronti a fare da traino a livello internazionale, esportando l’efficacia del nostro modello e promuovendo l’innovazione, dalle green nudges alla difesa attiva, per costruire un’agricoltura italiana sempre piu’ leader nel mondo”.

Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia, si e’ concentrato sugli impegni operativi e la semplificazione: “l’obiettivo emerso da questo forum e’ chiaro: dobbiamo trasformare la complessita’ in semplicita’, garantendo che ogni agricoltore, dal campo al bilancio, possa accedere agli strumenti di difesa in modo intuitivo e veloce. la digitalizzazione e’ la chiave di volta. L’integrazione completa dei dati e’ un passo non negoziabile che ci permettera’ di eliminare anomalie burocratiche e, soprattutto, di arrivare a erogare pagamenti degli aiuti in minor tempo. dobbiamo sostenere l’agricoltore con la formazione, con la consulenza mirata e con strumenti smart, perche’ la vera resilienza si costruisce garantendo certezza e velocita’ di risposta al danno. e’ necessario diversificare le proposte assicurative rispetto a due macro-cluster di imprese: le imprese ad alto valore aggiunto, con forti investimenti ad ettaro per coltivare che possono superare i 25.000 euro, rispetto alle altre imprese con costi produttivi ad ettaro molto inferiori; le prime hanno forte necessita’ e propensione per prodotti assicurativi performanti e completi, le seconde di soluzioni semplici e smart. salvaguardare la sostenibilita’ delle prime significa rafforzare le produzioni piu’ rappresentative del made in italy, che garantiscono importanti economie, sviluppo ed occupazione nelle aree rurali e concorrono a generare una parte importante del 25% del pil nazionale che deriva dall’agricoltura.” al centro del confronto della due giorni romana, l’urgenza di costruire un’agricoltura capace di affrontare il cambiamento climatico come condizione strutturale e non piu’ come una sequenza di emergenze, attraverso strumenti di gestione del rischio sempre piu’ evoluti, integrati e basati sui dati. nel corso dei lavori sono stati approfonditi i principali ambiti di innovazione del sistema italiano: dal ruolo dei Condifesa come presidio di prossimita’ sul territorio, alle nuove soluzioni assicurative e mutualistiche, fino ai progetti di ricerca e cooperazione europea che vedono Asnacodi Italia protagonista. In particolare, attenzione e’ stata dedicata a prudent, progetto horizon europe orientato alla gestione avanzata del rischio a livello europeo. il forum ha, inoltre, messo al centro il tema dei dati come infrastruttura strategica a supporto della resilienza delle aziende agricole.

Il forum, grazie ai talk della due giorni, ha permesso di concentrarsi sullo scenario globale e sulle prospettive della gestione del rischio alla luce dell’evoluzione della politica agricola comune, oggi improntata a una maggiore sussidiarieta’. la riduzione del quadro normativo europeo in materia attribuisce agli stati membri una responsabilita’ diretta nel definire strumenti, priorita’ e politiche di sostegno. nei dibattiti e’ emerso che la sostenibilita’ economica del sistema richiede un ampliamento della mutualita’ e una distribuzione piu’ equilibrata dei rischi sul territorio, mentre il sostegno pubblico rimane un elemento imprescindibile per mantenere accessibili le coperture assicurative. la politica agricola stabilisce l’obbligo per gli stati membri di adottare politiche di gestione del rischio. prospettiva operativa la visione strategica si e’ trasformata in una prospettiva operativa, concentrandosi sui meccanismi finanziari, sul ruolo del fondo Agricat e sull’internazionalizzazione del modello italiano. il dialogo con il mondo della finanza ha evidenziato la necessita’ di un’integrazione sempre piu’ stretta tra gestione del rischio e accesso al credito: le aziende adeguatamente protette risultano meno rischiose e possono accedere al finanziamento in condizioni piu’ favorevoli. e’ stato ricordato che il cofinanziamento pubblico delle polizze rappresenta un elemento determinante per la sostenibilita’ dell’intero sistema e che, affinche’ il settore possa attrarre capitali privati, e’ essenziale sviluppare meccanismi di condivisione del rischio tra assicuratori, riassicuratori e stato. ampio spazio e’ stato poi dedicato al comparto zootecnico, dove strumenti mutualistici specifici si confermano fondamentali per far fronte a patologie come psa e aviaria, fronte in cui il mercato assicurativo privato non riesce a garantire coperture adeguate e sostenibili. il forum ha permesso anche di aprire un confronto internazionale, con la presentazione di modelli di gestione del rischio adottati in altri paesi, tra cui Spagna, Francia e Stati Uniti, e con una discussione sulla volonta’ di Asnacodi italia di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo nel dibattito europeo, contribuendo alla definizione della pac post-2027 e consolidando l’esperienza italiana come punto di riferimento nel panorama internazionale. gestione del rischio sempre piu’ centrale il forum si e’ chiuso con la consapevolezza condivisa che la gestione del rischio deve diventare una politica di sistema, parte integrante delle strategie di sviluppo dell’agricoltura italiana ed europea.

Asnacodi italia conferma il proprio ruolo di snodo tra territorio, istituzioni e mondo della ricerca, con l’obiettivo di contribuire a un’agricoltura piu’ resiliente, sostenibile e capace di generare valore nel tempo. le critiche non motivate mosse al sistema negli ultimi anni hanno rafforzato l’impegno e aumentato gli anticorpi dei condifesa che in silenzio e con determinazione hanno attivato progetti di studio e di riorganizzazione per disegnare da protagonisti le traiettorie di futuro del sistema. I condifesa sono convinti che nell’era dell’intelligenza artificiale e dei big data, che trovano terreno fertile in azioni di sistema, sia comunque necessario il valore aggiunto umano e della coscienza territoriale per il coinvolgimento convinto degli agricoltori che solo i competenti presidi territoriali possono garantire”.

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