Audizione Coldiretti in Commissione Senato sul “pacchetto vino”
Serve una normativa che tuteli il vino italiano, supporti le imprese agricole e accompagni l’innovazione senza compromettere la nostra identità produttiva. La flessibilità operativa associata ad una armonizzazione delle misure in Ue è un segnale di ascolto concreto ma è fondamentale che queste siano accompagnate da un budget adeguato a livello europeo, senza gravare esclusivamente sulle finanze nazionali”. È quanto ha affermato Coldiretti nel corso dell’audizione alla Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato sul regolamento COM (2025) 137 riguardante le misure di sostegno nel settore dei prodotti vitivinicoli e vitivinicoli aromatizzati in discussione nel cosiddetto ‘pacchetto vino’. Coldiretti ha espresso apprezzamento anche per l’approccio orientato alla de-penalizzazione, necessario in un comparto che richiede accompagnamento e non sanzioni, e per l’attenzione al controllo delle produzioni, purché non finalizzato a incentivare espianti, che Coldiretti respinge con decisione, ricordando il valore storico, ambientale e culturale del vigneto italiano. Sul tema climatico, è stata evidenziata l’urgenza di strumenti normativi per aumentare la resilienza delle imprese di fronte a eventi estremi sempre più frequenti. E in merito ai vini dealcolati, Coldiretti ha ribadito la sua posizione: apertura sì, ma nel rispetto della chiarezza e della trasparenza. Ogni prodotto ottenuto con processi non convenzionali deve essere esplicitamente normato e tracciato per garantire una corretta informazione al consumatore. |
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