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Bellanova: priorità alla revisione della legge sui reati agroalimentari

Riforma del quadro penale dei reati agroalimentari, fermo al Codice del 1930 e alla legge sull’igiene degli alimenti del 1962, rapido recepimento della direttiva europea sul contrasto alle pratiche commerciali sleali e tutela del Made in Italy. Sono gli interventi indicati tra le priorità della strategia agricola illustrata dalla ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, nell’audizione alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato che si è svolta il 9 ottobre.

Un valore irrinunciabile- ha detto la ministra – è la tracciabilità. E ha così confermato quanto affermato al Villaggio Coldiretti di Bologna e cioè che bisogna “garantire trasparenza in etichetta”. Una linea sostenuta da anni e con forza dalla Coldiretti.

Bellanova ha ricordato che oltre il 90% dei cittadini italiani ha dichiarato di voler conoscere l’origine della materia prima degli alimenti in etichetta. “Per questo sul piano europeo,- ha spiegato – puntiamo all’allargamento della lista dei prodotti per i quali è previsto l’obbligo di indicazione dell’origine delle materie prime, penso ad esempio alle sperimentazioni fatte in questi anni su latte, formaggi, pasta, riso, derivati del pomodoro”.

Intanto il primo impegno è sul piano nazionale con “l’attuazione della norma sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti individuando le categorie di prodotto coinvolte e avviando il negoziato con l’Europa, puntando sulla richiesta dei cittadini e sul legame tra qualità e origine come previsto dalle norme Ue”. La ministra ha annunciato anche che chiederà con urgenza un incontro con la nuova Commissaria alla Salute europea. Per garantire la tutela dei cittadini e assicurare la tracciabilità dei prodotti agroalimentari si punterà anche sull’utilizzo di tecnologie avanzate, inclusa la blockchain.

Nel corso dell’audizione ha affrontato tutte le questioni calde del momento dal fondo compensativo per l’introduzione dei dazi in Usa alla tutela del Made in Italy negli accordi commerciali , ma anche la riforma della Pac e gli interventi per tutelare i redditi degli agricoltori

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