il Punto Coldiretti

Cimice asiatica: domande di risarcimento entro il 18 luglio, ma troppe aziende non potranno accedere

Mentre continua il Programma Nazionale di Lotta Biologica 2020 contro la cimice asiatica, sono in fase di presentazione le domande per il risarcimento dei danni causati dall’insetto alle aziende agricole nel 2019, domande che dovranno essere inoltrate entro il prossimo 18 luglio.

Se è positiva la notizia dello stanziamento di ulteriori 30 milioni di euro che si aggiungono ai 40 già previsti per il 2020, le note negative arrivano dal metodo di calcolo per la verifica della percentuale di danno che deve superare il 30% per poter essere liquidata. Il conteggio del valore di tutte le produzioni vegetali aziendali penalizza gravemente le aziende miste che, a fronte di danni molto elevati su parte delle coltivazioni, non superano complessivamente il 30% di danno e quindi risultano non ammissibili al ristoro dei danni causati dalla cimice.

Se Coldiretti aveva calcolato in oltre 700 milioni i danni causati dalla cimice tra Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, non solo due regioni (Liguria e Trentino Alto Adige) sono state escluse non avendo raggiunto una percentuale di danno sufficiente ma, anche nelle regioni che stanno raccogliendo le richieste (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna), saranno migliaia i produttori che non potranno accedere al ristoro dei danni subiti.

Forti, fortissimi danni, ad esempio, su pero o melo, pesche o kiwi, ulivo o nocciolo, ma poco o niente su vite o mais o frumento, e non si supera il 30% di danno. Tutto questo per un meccanismo di calcolo assurdo che non tiene conto delle particolari caratteristiche della cimice e dei suoi danni, ben diversi da una grandinata.

Intanto proseguono i lanci della vespa samurai, antagonista naturale della cimice, in 712 siti distribuiti in 13 tra Regioni e Province, secondo il programma definito dal Tavolo tecnico-scientifico nazionale di Coordinamento tra Ministeri, Crea e Regioni.

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