il Punto Coldiretti

Coldiretti insieme per l’ascolto

Coldiretti per l’Europa. Questo lo slogan che ha accompagnato, insieme alle tradizionali bandiere gialle dell’associazione e da quelle blu dell’UE, la due giorni di Milano che ha dato il via alla serie di incontri che la principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa sta organizzando in tutto il Paese.

Due giorni di ascolto e confronto per rinsaldare il legame tra Coldiretti e la sua base associativa in un contesto di grande incertezza economica e politica. Un patto che assume ancora più valore in un periodo segnato da crisi globali e venti di guerra anche commerciale, in cui il ruolo dell’Europa diventa cruciale. Nel percorso di Coldiretti emergono tre parole chiave: mobilitazione permanente, coraggio e speranza. Tre valori che guideranno le prossime battaglie per chiedere più scienza, più salute e più attenzione a produttori e consumatori.

L’incontro del 5 marzo con Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto

Durante l’incontro del 5 marzo, che ha visto la partecipazione di oltre 1300 persone da Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, sono state messe in luce dal segretario generale Vincenzo Gesmundo e dal presidente Ettore Prandini, le principali sfide che il settore agricolo sta affrontando, evidenziando la necessità di interventi concreti per tutelare il lavoro degli agricoltori e garantire la competitività delle produzioni italiane. Tra i temi più sentiti, la concorrenza sleale alle frontiere, con la richiesta di un maggiore controllo sulle importazioni, la lotta alle pratiche sleali e il potenziamento delle mobilitazioni come strumento di pressione politica. Centrale anche il ruolo del turismo rurale, con la necessità di valorizzare il rapporto tra agricoltori e viaggiatori, abbattendo gli ostacoli burocratici che frenano lo sviluppo del settore.

L’incontro del 6 marzo con Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta

Temi che sono stati al centro anche dell’incontro del 6 marzo che ha visto la partecipazione di oltre 1500 persone da Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Tra le questioni emerse quella della burocrazia e della digitalizzazione, l’impatto del cambiamento climatico sulle produzioni ma anche la necessità di intensificare le mobilitazioni contro la concorrenza sleale alle frontiere, con la proposta di rendere permanenti le azioni di sensibilizzazione come quelle già realizzate al Brennero. La difesa del cibo naturale passa anche attraverso un rafforzamento del codice doganale e la raccolta firme per tutelare le produzioni italiane con l’indicazione di origine obbligatoria in tutta Europa. Sul fronte dell’innovazione, è stato evidenziato il ruolo sempre più strategico delle tecnologie per ridurre i costi di produzione e aumentare l’efficienza aziendale. Esperienze come quella della piattaforma Demetra dimostrano come gli strumenti digitali possano supportare concretamente gli agricoltori nella gestione delle loro attività.

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