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Coldiretti-Philip Morris Italia: col tabacco un modello di filiera che ha fatto scuola

Innovazione, etica, visione: i tre pilastri  che secondo il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli sono alla base dell’accordo di filiera Coldiretti-Philip Morris Italia. A dieci anni dalla prima intesa il 14 luglio è stato siglato dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e del presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Marco Hannappel  l’accordo per il 2022 con volumi per oltre 20mila tonnellate.  All’incontro hanno partecipato oltre al ministro, il sottosegretario per l’Economia e le Finanze, Federico Freni, il presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei (in collegamento), il vicepresidente e assessore alle Politiche agricole, Roberto Morroni, l’assessore all’Agricoltura della regione Campania, Nicola Caputo.

Il segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, ha sottolineato la rilevanza della scelta della Philip Morris che ha puntato sull’Italia. Ma ha soprattutto messo inevidenza l’importanza delle filiere che comportano vantaggi non solo per chi produce ma anche per chi trasforma.  Gesmundo ha anche rivendicato alla Coldiretti la lungimiranza del primo contratto di filiera mai realizzato: il concetto di organizzazione di filiera – ha spiegato – è la quintessenza dell’azione sindacale. E il risultato della collaborazione con Philip Morris è la garanzia della continuità produttiva e di prezzi riconosciuti più alti rispetto a quelli di mercato.

Il presidente Prandini ha affermato che oggi tutti parlano dei contratti di filiera,  ”ma quando l’abbiamo pensato eravamo dei pionieri”. Ha aggiunto che l’accordo ha generato nuove opportunità in termini di investimenti e occupazione con 50.000 posti garantiti e non era un risultato scontato. Il presidente della Coldiretti ha  ricordato che Philip Morris ha scelto l’Italia alla Germania e oggi “ tanti Paesi stenderebbero il tappeto rosso per avere Philip Morris”.  Prandini ha assicurato che la Coldiretti  sarà fortemente impegnata in Europa per la difesa della filiera del tabacco e l’ulteriore valorizzazione del settore.

Il tabacco per Coldiretti è un modello da replicare in altri settori. L’innovazione è uno degli elementi centrali della nuova strategia.  La digitalizzazione sperimentata nel tabacco sarà estesa infatti alle altre filiere. Le applicazioni hi tech consentono per quanto riguarda la produzione di tabacco di tagliare l’uso di acqua. E a proposito dell’emergenza idrica Prandini ha ribadito la necessità di avviare una programmazione per non dover sempre inseguire le emergenze. Servono investimenti infrastrutturali per non perdere la capacità produttiva: dobbiamo produrre di più e conquistare mercati internazionali.

“Se  ci avessero ascoltato cinque anni fa – ha incalzato- quando abbiamo presentato il progetto per la realizzazione dei bacini di accumulo non saremmo nella difficoltà attuale con perdite  del 30% dei raccolti e danni per l’agricoltura di tre miliardi”. Da qui l’ennesimo appello a programmare invece che indennizzare: le risorse alla fine risultano sempre insufficienti e soprattutto all’agricoltura non arriva nulla, mentre con le stesse risorse sarebbe stato possibile investire nei bacini di accumulo”.

“Continuiamo a sostenere in modo concreto e tangibile la filiera tabacchicola italiana insieme a Coldiretti, sempre più convinti di quanto una logica di filiera integrata sia la sola – oltre che la migliore – strada da seguire, come ormai facciamo da oltre dieci anni – ha dichiarato Marco Hannappel, amministratore Delegato e Presidente di Philip Morris Italia, che ha aggiunto: è fondamentale, tanto più in una fase delicata come quella attuale”.

L’accordo Coldiretti-Philip Morris  che a partire dai primi anni Duemila ha generato investimenti agricoli pari a oltre due miliardi prevede investimenti in robotica, digitalizzazione, ma anche formazione per avere nuove figure di carattere imprenditoriale. Sulla filiera del tabacco – ha detto con orgoglio Prandini – abbiamo dimostrato di essere leader a livello mondiale. E poi un appello: la nostra ambizione è che la filiera del tabacco non sia ridimensionata per questo diamo l’opportunità a tutti gli agricoltori di entrare nell’accordo.

E’ vero – ha confermato Patuanelli – che la Coldiretti lavora nell’interesse di tutti gli agricoltori, “lo dimostrate ogni giorno”.

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