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Consumi ortofrutta stabili nel 2024 dopo decennio in calo

Dopo un decennio di progressivo calo dei consumi domestici e un 2023 che ha segnato il loro minimo storico il 2024 registra per la prima volta volumi di acquisto di ortofrutta sostanzialmente stabili secondo il Report 2024 sull’ortofrutta acquistata dalle famiglie italiane elaborato da CSO Italy. Dopo il pesante calo del 2023 il volume di frutta fresca acquistato nel 2024 è rimasto all’incirca sugli stessi livelli con una spesa in aumento del 3% ed anche la categoria degli ortaggi registra volumi sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente per una spesa che aumenta dell’1,5%.

Tra le specie frutticole si registrano flessioni per mele, arance, pesche, kiwi, fragola e lieve per l’uva da tavola. In crescita invece l’acquisto di banane, pere, nettarine e meloni. Nell’ambito degli ortaggi flettono patate, insalate, asparagi radicchi, buone invece le performances dei pomodori, carote e zucchine.

La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) si conferma il principale canale di acquisto per le famiglie italiane, con un totale di 4,13 milioni di tonnellate, segnando una crescita del +3% rispetto al 2023. Tra le sue componenti i supermercati rappresentano il segmento più rilevante, con 2,43 milioni di tonnellate, in crescita del 2% sull’anno precedente. I discount risultano in aumento del 7% rispetto all’anno precedente a conferma della tendenza in atto. Situazione opposta per i canali tradizionali che continuano a perdere terreno.

Lieve crescita infine per il prodotto biologico. Sul fronte della domanda – sottolinea CSO Italy – emergono segnali di cambiamento nelle preferenze dei consumatori. Se da un lato la fascia di popolazione più anziana mantiene una forte propensione all’acquisto di frutta e verdura, dall’altro le generazioni più giovani mostrano comportamenti meno prevedibili.

Da un lato cresce la ricerca di prodotti salutari e funzionali, ma dall’altro si rafforza il ricorso a soluzioni alternative come i prodotti trasformati o pronti al consumo, che sottraggono spazio all’ortofrutta fresca. Anche la percezione dei prezzi gioca un ruolo determinante: in un periodo di crescente attenzione alla spesa, molti consumatori vedono nella frutta e nella verdura fresca una categoria più costosa rispetto ad altre opzioni alimentari. Tuttavia l’incidenza dell’ortofrutta sulla spesa delle famiglie destinata all’acquisto di alimenti e bevande non va oltre il 4,1%.

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