il Punto Coldiretti

Coronavirus, riaprire l’11 maggio per salvare l’agriturismo

Occorre far riaprire subito i 24mila agriturismi italiani spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus. E’ quanto chiede la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la proposta formulata all’unanimità dalle regioni per la riapertura anticipata già dall’11 maggio.

Nel rispetto delle misure di precauzione, ci sono tutte le condizioni per riaprire le strutture agrituristiche dopo che sono la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio con perdite che nel 2020 rischiano di avvicinarsi al miliardo senza una decisa inversione di tendenza.

L’agriturismo è tra le attività agricole più duramente colpite dall’emergenza e Coldiretti con Terranostra è impegnata nel realizzare un piano, con risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento, che preveda anche l’annullamento delle imposte locali e della tassa di soggiorno, la semplificazione burocratica sulle norme edilizie comunali per l’adeguamento delle strutture alle nuove norme di sicurezza, protocolli con indicazioni chiare per la messa a norma e una regolamentazione comune e omogenea in tutte le regioni d’Italia per l’attività di consegna a domicilio e asporto.

 

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