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Crediti di carbonio: in Gazzetta ufficiale le linee guida del MASAF

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 novembre il documento del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare  «Linee  guida  volte  a individuare i criteri per  l’attuazione  del  registro  pubblico  dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore  agricolo e forestale nazionale – Sezione forestale». Con un provvedimento successivo  saranno individuati i criteri  di  riconoscimento  dei  crediti   di carbonio generati del settore agricolo nazionale. Nell’allegato si ricorda l’istituzione presso il Crea del  «Registro pubblico nazionale dei crediti di carbonio  generati  su base  volontaria  dai  settori  agricolo  e  forestale»   nel  quale possono essere  iscritti,  su  richiesta  di  «soggetti  proponenti», crediti certificati da utilizzare, o vendere, sul mercato  volontario nazionale per compensare le emissioni proprie o di terzi.        

Si  definisce  «credito  di  carbonio   verificato»   (VCC)   una tonnellata di CO2 equivalente assorbita e deve rispondere a 3 requisiti: il  conseguimento  della  riduzione  o  della  rimozione  di carbonio  verificato  da  un  «Rapporto  di  verifica  positivo», rilasciato da un «soggetto certificatore esterno»;  «Rapporto   di   verifica   positivo»    accettato dall’autorità pubblica gestore di un  «Registro» (Crea);  VCC  registrati in  un  «Registro  pubblico»  (gestito dal Crea). Per il settore forestale il documento  rileva l’esistenza, già da  anni, di un «Mercato volontario dei crediti di carbonio» ormai  consolidato a  livello  internazionale,  con  un  numero  di  attori  e  progetti realizzati in continua  crescita  e  con  transazioni  che  avvengono attraverso  accordi  bilaterali  diretti  tra  acquirenti   (imprese, soggetti  singoli,  enti  pubblici  e  privati,  ecc.)  e   venditori (proprietari o gestori sia pubblici sia privati).  Con un rilevante aumento negli ultimi anni di  volumi  e prezzi. I volumi relativi al carbon removal venduti, hanno  raggiunto  il milione di tonnellate mentre i prezzi sono passati dai 12 euro/t  nel 2020 a 28 euro/t nel 2022.

Ma si tratta di un mercato non ancora strutturato, la mancanza di regole, di una certificazione di parte terza e di  un  registro  pubblico  di riferimento,  non garantisce trasparenza al sistema  e si rischiano così  speculazioni  e  azioni di green washing che favoriscono le transazioni di  crediti  spesso generati in Paesi terzi, specie in quelli in via di sviluppo, dove le grandi dimensioni dei progetti offrono titoli a prezzi  inferiori  ma di dubbia affidabilità ambientale. Le linee guida  pubblicate in Gazzetta sono finalizzate a valorizzare le pratiche  di  gestione  agricola  e  forestale sostenibili, in grado di migliorare le capacità di assorbimento  del carbonio atmosferico e definiscono i criteri per  la  generazione,  la contabilizzazione,  la  certificazione,  il   riconoscimento   e   la commercializzazione  dei  crediti  di  carbonio  prodotti   su   base volontaria dal Settore agricolo e  forestale  nazionale,  e  le modalità di iscrizione e gestione dei crediti nel «Registro nazionale dei crediti di carbonio  volontario».

Con queste misure si punta a: promuovere  un  mercato  volontario  del  carbonio  basato   su standard  rigorosi,   trasparenti   e   verificabili,   mediante   la valorizzazione  di  pratiche  di  gestione   agricola   e   forestale sostenibili realizzate per incrementare l’assorbimento di carbonio  e con  l’assunzione  di  impegni  aggiuntivi  rispetto  agli   obblighi previsti dalla normativa europea, nazionale e  regionale; incentivare il sequestro del  carbonio  atmosferico  nei  suoli agricoli e nei  sistemi  forestali  e  incrementarne  lo  stoccaggio, attraverso la produzione  di  prodotti  legnosi  di  lunga  durata  e l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti legnosi; promuovere gli investimenti in  crediti  generati  dal  settore agricolo e forestale in  Italia,  certificati  e  registrati  secondo regole certe e riconosciute dalle  autorità  pubbliche;  favorire  la  partecipazione  di  investitori   privati   nella realizzazione di progetti che, incrementando lo  stoccaggio  di  CO2, garantiscano anche  il  mantenimento   di   altri   servizi ecosistemici per una sostenibilità concreta e durevole  a  beneficio dell’intera collettività; compensare le emissioni  di  CO2  causate  da  eventi  naturali sempre più estremi  e  dalla perdita di fertilità dei suoli agricoli. Il registro nazionale dei crediti di carbonio generati  su  base volontaria dal settore agricolo e forestale, istituito presso il CREA, consente  la  registrazione  dei crediti di carbonio riconosciuti e generati secondo  le linee guida. Il registro si  articola in due sezioni: agricola e forestale e fornisce tutte le informazioni relative  al mercato volontario dei crediti di carbonio. I crediti  devono       essere generati tramite la realizzazione  di  un  progetto,  da svilupparsi sul territorio nazionale, con  impegni silvo ambientali superiori a quelli basici e rispondenti alle specificità dei territori in cui operano le aziende agricole e forestali; devono essere quantificati con metodologie  credibili,  trasparenti; devono essere certificati   da   un   organismo   indipendente    di certificazione esterno, riconosciuto dall’autorità nazionale di accreditamento (ACCREDIA) e abilitato ai sensi del  regolamento  (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio; devono essere venduti nel rispetto delle disposizioni dell’accordo  di vendita, che definisce le modalità di pagamento del credito e  della fornitura del servizio generato;  non essere più rivendibili a terzi né ad acquirenti esteri e ad altri Stati;  avere un  impatto  neutro,  o  positivo,  sulla  sostenibilità ambientale  ed  economica, in  particolare  nei  confronti  di risorsa idrica, biodiversità, ecosistemi e prevenzione  e  controllo degli inquinanti sia nell’area di progetto sia in quella esterna.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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