il Punto Coldiretti

Crollano i prezzi delle albicocche, 100mila chili regalati per protesta

Oltre centomila albicocche Made in Italy offerte gratis a cittadini e turisti per denunciare le speculazioni in atto nelle campagne dove la frutta agli agricoltori viene pagata pochi centesimi al chilo. Meglio regalarla per aiutare a combattere il caldo piuttosto che svenderla al di sotto dei costi di produzione con i prezzi che moltiplicano pero’ dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni selvagge di prodotto straniero spacciato per italiano dicono gli agricoltori della Coldiretti che hanno promosso la singolare forma di protesta.

Per l’iniziativa è stata scelta la Campania, tra le principali regioni produttrici dove gli agricoltori all’imbarco degli aliscafi di Sorrento e in piazza Tasso, al porto di Pozzuoli e al molo Masuccio di Salerno hanno deciso di regalare frutta estiva sottopagata nelle campagne ma i prezzi moltiplicano da tre a quattro volte senza saldi per i consumatori nei negozi dove con il grande caldo, peraltro, aumentano i consumi, secondo l’analisi della Coldiretti. Un omaggio molto apprezzato da italiani e stranieri In una giornata segnata dalla grande afa.

Il simbolo della mobilitazione è l’albicocca, vittima delle gravi distorsioni di mercato lungo tutta la Penisola, dall’ Emilia Romagna alla Basilicata dalla Calabria alla Campania. L’Italia è leader europeo nella produzione di albicocche con un quantitativo di 286mila tonnellate paria a circa il 45% del totale comunitario, davanti a Francia, Spagna e Grecia che hanno invaso il mercato nazionale, ma grandi preoccupazioni riguardano anche il mercato delle altre drupacee, pesche e nettarine in primis, dove c’è il rischio consistente di una invasione di prodotto dalla Spagna, dopo le oltre 103.000 tonnellate importate nel 2018.

Le esportazioni di pesche e nettarine spagnole verso l’Italia sono raddoppiate dopo l’embargo russo, erano 46.000 tonnellate nel 2010, con la Spagna che, invece di cercare nuovi mercati extra-Ue ha aggredito il mercato italiano con la complicità della distribuzione, grande e piccola che sia. La stessa Spagna che dal 2010 ad oggi ha raddoppiato la propria produzione di pesche e nettarine, tonde e piatte, passando da 700.000 tonnellate ad oltre 1.300.000 tonnellate (mentre l’Italia passava da 1.500.000 tonnellate a 1.200.000 tonnellate) e che poi parla di crisi di mercato, di prezzi bassi e di espianti.

L’obiettivo dell’iniziativa è far conoscere la difficile situazione in cui si trovano gli agricoltori nazionali con i raccolti già colpiti pesantemente dal maltempo ma anche sostenere il consumo di frutta di stagione italiana come le pesche, le nettarine e le albicocche che aiutano a combattere le alte temperature e a stare in forma.

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