il Punto Coldiretti

Dalle foreste allo street food, via al rilancio dell’economia dei borghi montani

La realizzazione di un programma di azioni territoriali per il sostenibile sviluppo economico, sociale ed ambientale dei Comuni montani o comunque inseriti in Comunità montane rappresenta l’obiettivo generale dell’Accordo quadro siglato recentemente dai Presidenti di Coldiretti ed Uncem, Roberto Moncalvo e Marco Bussone.

L’Accordo ha durata di trentasei mesi a decorrere dalla sua sottoscrizione ed è costituito da un articolato che tiene conto dei principali aspetti del progetto di Coldiretti per la cui attuazione è fondamentale l’alleanza strategica con il sistema di rappresentanza degli interessi generali dei Comuni montani o inseriti in Comunità montane ed altre forme associative.

L’Accordo, in particolare, individua nella valorizzazione delle attività agricole e forestali, come definite dal decreto legislativo n. 228 del 2001(Legge di orientamento) e dal decreto legislativo n. 34 del 2018 (Testo unico in materia di foreste), un obiettivo strategico di Coldiretti ed Uncem. In tal senso il documento riconosce l’importanza del ruolo degli imprenditori agricoli e della gestione attiva del patrimonio forestale mediante iniziative imprenditoriali finalizzate all’erogazione di servizi volti al recupero produttivo delle aree montane, quali validi strumenti per prevenire e contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico che, purtroppo, coinvolgono anche il Paese come testimoniano le vicende degli ultimi giorni.

Più precisamente, per incentivare il presidio territoriale nei contesti rurali e nelle aree montane, le Parti promuovono lo sviluppo di filiere forestali anche con lo scopo di mantenere forme di regimazione e protezione delle risorse idriche e di contribuire in maniera efficace all’azione di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici, favorendo, nel contempo, la gestione attiva dei suoli forestali di pari passo con il riconoscimento dei servizi eco-sistemici generati dagli operatori forestali nell’ambito, in particolare, dello sviluppo del mercato dei crediti di carbonio.

Altro ambito di intervento comune è quello volto a predisporre forme di collaborazione per migliorare la difesa e la prevenzione degli incendi boschivi e per contrastare i processi di erosione e desertificazione in atto, il pronto intervento contro eventi calamitosi di origine naturale o antropica, le attività di vigilanza e soccorso; a tale scopo le Parti concordano sull’opportunità di predisporre linee guida per supportare le Amministrazioni e le imprese agricole e forestali nella conclusione di contratti di appalto ambientali come previsti dall’articolo 15 della “Legge di orientamento”.

L’Accordo Coldiretti/Uncem punta, inoltre, a valorizzare il patrimonio agroalimentare custodito nei piccoli borghi di montagna e conservato nel tempo grazie alle imprese agricole, mediante la rete di vendita diretta dei prodotti agricoli basata sullo sviluppo capillare dei “Mercati di Campagna Amica” promossi dalla Fondazione Campagna Amica.

Grande rilievo assume l’intesa sulla necessità che nei bandi di gara per gli appalti pubblici di servizi e forniture di prodotti alimentari destinati alla ristorazione collettiva siano previsti punteggi specifici qualora siano presentate proposte che prevedano l’utilizzo di prodotti agricoli e alimentari o biologici provenienti da filiera corta o a chilometro utile.

Inoltre si conviene sulla opportunità che nell’ambito della vendita diretta sia sempre assicurata la possibilità di esercitare l’attività di somministrazione non assistita dei prodotti posti in vendita e di svolgere attività di street food agricolo ai sensi della normativa vigente.

Per quanto riguarda i piccoli comuni, come definiti dalla legge n. 158 del 2017, l’obiettivo del loro sviluppo economico, sociale e ambientale viene perseguito incentivando il consumo e la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro utile, provenienti da un luogo di produzione o di allevamento situato entro un raggio di 70 chilometri dal luogo di vendita e dei prodotti per i quali sia dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti per il loro trasporto  dal luogo di produzione a quello del consumo finale.

Un altro ambito di interesse è quello della valorizzazione delle attività di agricoltura sociale per la definizione di un sistema complementare di welfare. In particolare, le Parti si impegnano a partecipare a forme di collaborazione tra imprese, enti pubblici ed operatori socio-sanitari nella realizzazione di “pratiche sociali” come definite dalla legge n. 141 del 2015 e ad incentivare modelli di integrazione sociale favorendo la costituzione di imprese e cooperative forestali e loro consorzi.

Entro sei mesi dalla sottoscrizione dell’Accordo, è impegno comune delle Parti la predisposizione di un documento programmatico con cui definire i criteri per la tutela del territorio montano, delle produzioni tipiche locali, delle produzioni forestali e delle tradizioni rurali, con eventuali adattamenti della strumentazione urbanistica vigente ed avendo come finalità il perseguimento del “saldo zero” di consumo di suolo agricolo entro il 2050.

In tale ottica l’Accordo tiene anche conto delle novità della legge n. 168 del 2017 sui domini collettivi prevedendo che la concessione in godimento dei beni collettivi per fini agrosilvopastorali, fatte salve le prerogative a favore degli abitanti dei comuni interessati, avvenga  nel rispetto della disciplina di cui all’art. 6 del decreto legislativo n. 228 del 2001 (“legge di orientamento”), con particolare riferimento alla preferenza da accordare ai giovani imprenditori agricoli e con la espressa previsione del divieto di subaffitto al fine di evitare fenomeni speculativi.

Per quanto riguarda la questione della semplificazione amministrativa di interesse per le imprese agricole, Uncem e Coldiretti si impegnano, tra l’altro, al fine di perseguire obiettivi di razionalizzazione dei procedimenti amministrativi di interesse agricolo e di competenza comunale, a favorire la più ampia interconnessione tra gli Sportelli Unici per le attività produttive (Suap) e i Caa di Coldiretti per l’adozione di protocolli operativi che consentano l’informatizzazione e la standardizzazione dei procedimenti di interesse delle imprese agricole, qualora la relativa istruttoria sia demandata ai Centri di assistenza agricola. Inoltre Uncem si impegna a supportare nelle sedi concertative nazionali o regionali le iniziative normative volte ad attuare il principio di sussidiarietà orizzontale mediante il coinvolgimento dei Caa.

Le Parti concordano, anche, sull’opportunità di intraprendere, congiuntamente o disgiuntamente, rapporti di partenariato con Enti pubblici nazionali o regionali, che esercitano funzioni di pertinenza del settore agricolo. Tali rapporti sono funzionali a fornire un sistema integrato di servizi in campo agricolo o agroindustriale, fruibili dai Comuni, dalla strutture di Coldiretti o dalle singole imprese agricole.

Particolare risalto riveste, infine, l’impegno volto a favorire la rimozione delle sovrapposizioni e dei conflitti che spesso si generano a livello locale, a cominciare dalla iniziativa LEADER promovendo aggregazioni territoriali omogenee nei territori montani e semplificando i modelli partecipativi che presiedono la definizione delle strategie di sviluppo locale riducendone la complessità istituzionale.

 

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