Dazi congelati, ma la partita non è chiusa
L’annuncio a sorpresa del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di congelare i dazi per 90 giorni ha aperto nuovi spazi per una trattativa negoziate tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. Ma la questione non è chiusa. Il rinvio è importante, ma la priorità resta la ricerca di una soluzione. Congelato anche il pacchetto di contro misure che la Commissione aveva varato proprio il giorno dello stop alle tariffe sulle importazioni dalla Ue. Da parte sua il Governo italiano aveva previsto uno stanziamento di 25 miliardi per sostenere le imprese più a rischio per i dazi americani presentato alle parti sociali a Palazzo Chigi. La Coldiretti ha chiesto che il 13% dello stanziamento venga riservato all’agroalimentare per il peso che rappresenta per l’export totale del nostro Paese negli Stati Uniti. E’ infatti una delle attività più export oriented e i dazi – ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – potrebbero avere un impatto di oltre 3 miliardi tra mancate vendite, stoccaggi, deprezzamenti e perdita di quote di mercato. La Coldiretti ha anche chiesto ulteriori risorse per rafforzare la promozione sui mercati con l’obiettivo preciso di non perdere posizioni negli Stati Uniti e di guadagnare nuovi sbocchi commerciali nel mondo. Per il presidente la strada della sostituzione del mercato americano è una semplificazione, non facilmente perseguibile perché gli ottimi risultati conseguiti negli States sono il risultato di anni di lavoro che in particolare Coldiretti ha svolto anche con una costante presenza a tutte le più importanti manifestazioni del settore. La notizia arrivata dall’America è importante e dà ragione alla linea sostenuta dalla Coldiretti di perseguire la via diplomatica per evitare l’inasprimento delle tensioni. “È il momento dell’unità – ha spiegato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – del coraggio e della visione. Non possiamo permettere che anni di lavoro sui mercati internazionali vadano perduti per una guerra commerciale che penalizza tutti”. Le misure varate il 9 aprile scorso dalla Commissione europea prevedono un primo step il 15 aprile con una raccolta prevista di 3,9 miliardi di controvalore merci, il secondo il 15 maggio che porterà 13,5 miliardi e l’ultimo dal 1° dicembre per 3,5 miliardi. Per un totale di 21 miliardi. I prodotti interessati con il primo intervento sono riso, cereali, frutta, succhi di frutta, tabacco, sigari, olii, carta, tessuti, abbigliamento, calzature, ceramiche, vetro, materassi, materiali di arredo, natanti per la pesca. Mandorle e semi di soia rientrano nell’ultimo contro dazio. Accettata la richiesta di Italia e Francia di esentare il bourbon per mettere così al riparo le esportazioni di vino in America che, secondo le minacce di Trump, sarebbero stati colpite da tariffe al 200%. Ora però tutto si ferma. Almeno per tre mesi. Intanto però ci sono le idee chiare su come muoversi sia sul fronte europeo che nazionale. |
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