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Nel Decreto Sostegni bis esonero contributivo, anticipi Pac, compensazione Iva stalle e aiuti ad agriturismo e vino

Più risorse per garantire la liquidità alle aziende agricole, anticipi Pac, maggiori sconti fiscali per i bovini e suini con l’innalzamento delle percentuali di compensazione Iva, agevolazioni contributive, aiuti per agriturismo e vino, fondi per lo zucchero. Questi i principali interventi inseriti nel decreto Sostegni bis per sostenere il settore agricolo provato dall’emergenza Covid.

Innanzitutto sono stati assegnati all’Ismea 80 milioni per il 2021 da utilizzare in base al fabbisogno finanziario richiesto dalla gestione delle garanzie. Nella relazione tecnica si ricorda che nel 2020 sono stati assegnati all’istituto con una serie di provvedimenti complessivamente 350 milioni totalmente impegnati e infatti l’Ismea ha interrotto l’erogazione di garanzie.

Tra le misure di sostegno sono state ritoccate le percentuali di compensazione Iva che si applicano alla cessione di capi bovini e suini che per entrambi salgono al 9,5%.

Al settore bieticolo saccarifero sono assegnati 25 milioni per il 2021 finalizzati a interventi di aiuto per ettaro coltivato a barbabietola da zucchero per far fronte alle situazioni di crisi provocate dall’emergenza Covid 19.

Per garantire una iniezione di liquidità è consentito l’anticipo dei contributi della Politica agricola comune. L’erogazione dell’anticipazione, tenuto conto della modifica del Quadro temporaneo slittato al 31 dicembre 2021, può compensare i relativi interessi con una sovvenzione diretta evitando così di intaccare il de minimis disponibili per l’azienda.

Per la stessa finalità è autorizzata la cumulabilità della garanzia del Fondo centrale di garanzia (Fcg) con altre garanzie per le operazioni di investimento immobiliare nel settore agricolo.

Per sostenere l’imprenditoria femminile sono riconosciute alle imprenditrici indipendentemente dall’età le stesse agevolazioni riservate ai giovani da 18 a 40 anni e cioè mutui agevolati per gli investimenti a tasso zero e contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile.

Stabilito l’esonero contributivo per le filiere del settore agrituristico, vitivinicolo e della birra (coltivazione di uva, produzione di vini da tavola e v.q.p.r.d. e di vino spumante e altri vini, produzione di birra, attività di alloggio e ristorazione connesse alle aziende agricole). La stessa agevolazione vale anche per gli imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti, mezzadri e coloni e si riferisce alla contribuzione di febbraio 2021.

Importanti anche le disposizioni in tema di agriturismo, soprattutto per le possibili conseguenze positive per l’occupazione visto che i lavoratori addetti all’agriturismo vengono considerati lavoratori agricoli anche al fine di mantenere il rapporto di connessione tra attività agricola ed agrituristica.

Sempre sul piano della tutela del lavoro è riconosciuta una indennità una tantum di 800 euro agli operai agricoli a tempo determinato che hanno prestato attività lavorativa per almeno 50 giornate nel 2020 nonché un’indennità di 950 euro per il mese di maggio 2021 ai pescatori autonomi, compresi i soci di cooperative.

Interventi per favorire la competitività del settore agrumicolo con sostegni ai contratti e accordi di filiera per i quali sono disponibili 10 milioni.

Rafforzata con 105 milioni la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale del 2021 per garantire interventi per la ripresa a favore delle imprese danneggiate dalle avversità atmosferiche.

“Un decreto – ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini-che riconosce con le misure concrete sostenute dalla Coldiretti il ruolo centrale dell’agricoltura per la crescita del Paese con interventi che vanno dal fisco al lavoro, dall’imprenditoria femminile ai giovani, dal rilancio degli allevamenti agli agriturismi, dai risarcimenti per le gelate fino al comparto dello zucchero”. Prandini ha ringraziato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli “che fin dall’inizio del suo mandato ha mostrato sensibilità e attenzione alle istanze degli agricoltori con la consapevolezza che la crescita dell’agroalimentare Made in Italy rappresenta un formidabile motore di sviluppo per il Paese”.

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