il Punto Coldiretti

Dl Rilancio, per il vino spuntano riduzione rese e sostegni per i danni da Covid 19

Spuntano alcune correzioni al Decreto Rilancio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 19 maggio 2020. In particolare per quanto riguarda il settore vitivinicolo è stata recepita una richiesta importante della Coldiretti relativa alla riduzione delle rese massime per ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario vitivinicolo diverse da quelle destinate a vini Dop e Igp. Si passa a una resa che non può superare le 30 tonnellate dalla attuale di 50 tonnellate . Questa resa- precisa il decreto – decorre dal 1° gennaio 2021.

Il termine però, secondo Coldiretti, va anticipato in sede di conversione al 2020. E’ previsto anche che con decreto del ministero delle Politiche agricole per determinate aree viticole si possa stabilire una resa massima fino a 40 tonnellate tenendo conto dei dati degli ultimi 5 anni che risultano dalle dichiarazioni di produzione. Coldiretti sottolinea che la riduzione delle rese massime di uva per ettaro nasce con l’intento di riportare le rese indicate in sede di dichiarazioni di produzione, per tutte le categorie di prodotti, alle rese reali del vigneto disinnescando i comportamenti elusivi e non per penalizzare la produttività delle aree storicamente orientate alla filiera del vino comune. Pertanto l’organizzazione chiede al Mipaaf di attivarsi per concedere le deroghe alle aree che ne hanno diritto.

Confermato anche lo stanziamento di 100 milioni per la vendemmia verde. L’obiettivo è di ridurre la produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia per mantenere così l’equilibrio del mercato e garantire prezzi remunerativi. Nella versione finale in Gazzetta Ufficiale la riduzione di produzione di uve per la vinificazione è stata fissata in un quantitativo non inferiore del 15% (20% nella prima versione) del valore medio delle quantità prodotte negli ultimi 5 anni. La misura si andrà ad affiancare ad una distillazione volontaria di crisi finanziata con fondi comunitari del Pns vino.

Il vino poi rientra anche tra i settori ai quali è destinato il Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi che dai 450 milioni iniziali è salito a 500 milioni.

Prevede azioni di sostegno ai settori che hanno subito danni a causa dell’emergenza Covid. E il vino è tra le filiere più penalizzate per la chiusura delle frontiere e per il lungo stop di alberghi, ristoranti, pub ed enoteche.

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