il Punto Coldiretti

E’ il G20 della Coldiretti, in piazza contro le speculazioni sulla terra

I grandi temi dell’agricoltura mondiale intrecciati con le questioni più calde dell’agroalimentare italiano. Un vertice nel vertice. La Coldiretti  ha affiancato alla partecipazione diretta al summit dei ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G20, che si è tenuto a Firenze, l’organizzazione di incontri, anche con i big mondiali, nella maxi fattoria di Campagna Amica allestita a Piazza Santa Croce. Un’occasione per consentire  un rapporto diretto  tra i consumatori italiani e stranieri con  le eccellenze alimentari dei produttori agricoli provenienti da tutt’Italia.

I vertici della Coldiretti, il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno acceso i riflettori sulle criticità, ma anche sulle potenzialità del settore. Dalla sostenibilità ambientale ed economica che, secondo Prandini, va vista come un’opportunità per le nostre imprese, ma che richiede anche un cambio di passo, alla tutela del Made in Italy creando barriere ai cibi sintetici, fino allo stop alla distruzione del suolo agricolo.

Tema quest’ultimo al centro della manifestazione dei giovani Coldiretti che alla vigilia del vertice hanno dettato l’agenda ai grandi della terra sull’agricoltura che verrà. Focus anche sui temi più di “casa nostra” come il nuovo decreto contro le pratiche sleali che rappresentano  una delle condizioni più penalizzanti per gli agricoltori.

Prandini ha delineato nei suoi interventi al summit e nel confronto  con  il direttore generale della Fao QU Dongyu, il commissario dell’Agricoltura Ue, Januz Wojciechowsky, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli alla maxi fattoria (erano presenti anche il vice direttore della Fao, Maurizio Martina, il ministro spagnolo dell’Agricoltura Luis Planas, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani), i punti fermi dell’azione della Coldiretti che vuole ragionare a 360 gradi  non all’interno  degli steccati fissi dell’agricoltura fine a se stessa, ma con tutta la filiera. Siamo  l’organizzazione delle persone, della prossimità – ha detto il presidente della Coldiretti- vogliamo rafforzare il rapporto con i cittadini e i consumatori, vogliamo dare voce a tutti i settori produttivi anche quelli come il florovivaismo di cui spesso ci si dimentica.

Una sfida sopra tutte: portare la vera agricoltura italiana nel mondo forti della capacità di rappresentare la storia e il futuro.  La Coldiretti vede infatti nell’agroalimentare la vera opportunità per le nuove generazioni. Ma ha anche evidenziato la necessità di garantire giusto reddito ai produttori. E le parole d’ordine sono qualità, biodiversità e innovazione.  Ha ricordato come Bonifiche Ferraresi rappresenti un hub strategico per portare l’innovazione a tutto campo  e a tutte le imprese, piccole, medie e grandi con ricadute per i consumatori che potranno contare su una sempre maggiore trasparenza su quello che portano in tavola grazie alle nuove tecnologie, come la blockchain.

Ha poi lanciato messaggi chiari al commissario europeo: sì alla trasparenza, no agli inganni per i consumatori, no al Prosek, sì al Prosecco, no al Parmesan, sì al Parmigiano Reggiano e al Grana Padano, e ancora no a tutte le forme di etichettature Nutriscore,  sì all’indicazione dell’origine della materia prima.

Quanto alla carta finale emersa dai lavori del summit, Prandini ha ammonito che “la parola sostenibilità rischia di diventare uno slogan se non si traduce in precisi impegni da parte di tutti i Paesi che fanno parte del G20. Ad oggi il mancato rispetto dei principi di sostenibilità ha consentito ad alcuni Paesi del G20 come la Cina di mettere a segno tassi di crescita da record”.

E sulla difesa dei cibi veri per contrastare l’offensiva delle multinazionali è intervenuto il segretario generale Gesmundo. Siamo il partito della prossimità – ha ribadito- difendiamo i cibi  del territorio,  sicuri e accessibili. Questa è democrazia economica.

La difesa della terra per preservarla dallo scippo che sta depauperando le aree agricole in tutto il mondo è stato uno dei temi portanti del summit e dell’azione Coldiretti che è tornata a chiedere la rapida approvazione della  legge contro il consumo del suolo agricolo.   Che si difende anche contrastando i pannelli solari a terra, un intervento che, ad avviso di Prandini, va nella direzione opposta alla transizione ecologica.

Nel corso  della quattro giorni fiorentina è stato anche annunciato il varo definitivo entro fine ottobre del decreto legislativo con le norme di attuazione della legge di contrasto alle pratiche sleali. Il responsabile legislativo della Coldiretti, Raffaele Borriello, ha spiegato che si avvierà un nuovo corso nel segno della trasparenza: tutto è scritto e sanzionato.  Tra le novità importanti, fortemente volute dalla Coldiretti, aver scelto come autorità di contrasto l’Icqrf che fa capo al Mipaaf e dunque è più vicina alle esigenze dell’agricoltura. La precedente normativa, mai di fatto attuata,  aveva assegnato questo compito all’Antitrust che non era mai scesa in campo per tutelare l’agricoltura.

Il consigliere delegato di Filiera Italia,  Luigi Scordamaglia, da parte sua, ha messo in evidenza come un mercato senza regole non funziona né per l’agricoltura, né per l’industria e il solo brand non basta nei rapporti con la Gdo. Tra la grande distribuzione – ha aggiunto- ci sono imprese che riconoscono i maggiori costi sostenuti dagli agricoltori, altre no. Quando il decreto arriverà in porto (in tempi stretti)  saranno messi al bando pratiche penalizzanti dal sotto costi alle aste al doppio ribasso.

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