il Punto Coldiretti

Florovivaismo: a Napoli un workshop sulle azioni concrete per la valorizzazione delle produzioni

Nell’ambito del Villaggio di Coldiretti a Napoli, si è svolto un workshop dedicato al settore florovivaistico, con una analisi delle azioni concrete attualmente in essere per la valorizzazione del settore, tematica affrontata da Luigi Scordamaglia, Capo Area Mercati di Coldiretti e Amministratore delegato di Filiera Italia, dal Presidente della Consulta Florovivaistica di Coldiretti, Mario Faro, dal Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini con la moderazione della Coordinatrice della Consulta Florovivaistica di Coldiretti, Nada Forbici.

Nel corso dei lavori è stata aggiornata la situazione delle normative in discussione a Bruxelles e del forte pressing di Coldiretti per ricondurre le proposte sul tavolo ad un giusto equilibrio tra sostenibilità ed esigenze delle imprese. Dalla bocciatura della proposta sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR), ai contrasti che si stanno vivendo in Europa sulla normativa packaging, importante anche per il settore florovivaistico per la classificazione dei vasi in plastica, in funzione della loro utilizzazione, e la loro gestione, è stata sottolineata la distanza tra le posizioni italiane e quelle di altri paesi, come la Germania.

Si è poi discusso del prodotto Florovivaistico, della sua valorizzazione, promozione, del perché scegliere un fiore italiano. E’ emersa, anche per il settore florovivaistico, l’importanza del principio di reciprocità delle regole, in particolare per il fiore reciso e il tema del giusto reddito per gli imprenditori florovivaistici. L’importanza della pianificazione delle produzioni, attraverso lo strumento dei contratti di produzione, ha dato il via all’ultima parte sui contratti di filiera.

All’interno della Consulta Florovivaistica di Coldiretti, dal dialogo tra le imprese e l’organizzazione, è nata l’esigenza di sviluppare una progettualità concreta per il settore, progettualità da cui è scaturito il contratto di filiera per il vivaismo ornamentale che è stato presentato nell’ambito del V° avviso del Masaf per il finanziamento dei contratti di filiera. Il contratto, dal titolo “Eden-efficientamento, ammodernamento e innovazione nel vivaismo nazionale”, vede la partecipazione di 22 soggetti, tra cui 19 aziende di 8 diverse regioni (Nord, Centro, Sud e Isole) e tre Enti di ricerca (Università di Catania, Cnr e Crea), per un totale di investimenti superiore ai 35 milioni di euro, ed è attualmente in graduatoria al 21° posto su 309 domande presentate in tutti i settori.

Obiettivi del Programma:

  1. sviluppare un nuovo paradigma energetico: le aziende partecipanti, mirano a modificare radicalmente il modello di approvvigionamento energetico, con l’intento di affrancarsi dalle fonti energetiche fossili, sostituendole con fonti di energia rinnovabili (Fer), coerentemente alla missione M2C1 – Agricoltura sostenibile ed economia circolare del Pnrr.
  2. sviluppare un nuovo paradigma produttivo: grazie alla adozione di moderne tecnologie che andranno dalle tecniche di agricoltura di precisione per la razionalizzazione dei consumi idrici, all’introduzione di nuovi materiali completamente ecosostenibili e ad impatto zero completamente riciclabili, all’uso di nuove tecniche di fertilizzazione a basso o nullo impatto ambientale e con il fondamentale contributo delle attività di ricerca ed innovazione e trasferimento tecnologico contenute nel contratto, si introdurranno prodotti e processi ad impatto ambientale praticamente nullo.
  3. sviluppare un nuovo paradigma di ricerca: un percorso di innovazione e trasferimento tecnologico lungo alcuni assi portanti:
    a. Introduzione di mezzi tecnici ed agronomico a basso/zero impatto ambientale
    b. Introduzione di tecniche di monitoraggio ambientale per supportare la transizione ecologica
    c. Rafforzamento dei processi a supporto della biodiversità, resilienza e sostenibilità del vivaio
    Tutte le aziende beneficiarie dirette saranno coinvolte sia nelle attività di sperimentazione sia nelle attività di trasferimento tecnologico, al fine di valutare metodiche ed impatto del trasferimento di tecnologie in realtà profondamente diverse, onde definire sia gli standard comuni, sia le specificità.
  4. sviluppare un nuovo paradigma promozionale: le innovazioni, introdotte nel processo produttivo e distributivo della filiera attraverso gli investimenti delle aziende partecipanti e la ricerca, verranno promosse, con una serie di iniziative, tra cui i Villaggi Coldiretti.

Alla luce di quanto sopra, l’obiettivo generale del contratto di filiera è declinare un nuovo vivaismo ornamentale nazionale che migliorerà la posizione competitiva delle aziende e della filiera, garantendo altresì anche l’accesso a mercati, specie extra Ue, laddove la sostenibilità ambientale e la sicurezza fitosanitaria sono trattate anche in via normativa.

Il perseguimento di questo obiettivo produrrà:
a) Una maggiore competitività aziendale grazie al contenimento dei costi energetici (obiettivo ex art. 10 del Reg. (UE) 852/2022) e all’ottimizzazione della risorsa idrica (art. 12 Reg. (UE) 852/2020), grazie all’uso di tecniche riconducibili all’agricoltura di precisione;
b) Un nuovo posizionamento aziendale e di prodotto a maggiore impronta ecologica, grazie a substrati e tecniche di fertilizzazione biocompatibili e all’utilizzo di materiali da riuso degli sfridi/scarti, secondo modelli di economia circolare (art. 13 Reg. (UE) 852/2022);
c) Il contrasto alle turbolenze endogene ed esogene ai mercati prodotte dalle crisi internazionali in corso, grazie all’autosufficienza energetica e ad un nuovo posizionamento di filiera che sarà oggetto delle attività promozionale, che intercetta più obiettivi ambientali del Reg. (UE) 852/2022, artt. 10-15.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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