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Florovivaismo: focus su pratiche sleali, sfalci e ramaglie e Popillia japonica

Grande partecipazione di pubblico al convegno promosso da Coldiretti Lombardia e Assofloro con il patrocinio di Regione, Ersaf e del comune di Mariano Comense e la partecipazione di rappresentanti della Società Italiana di Arboricoltura, del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia e dell’Università degli Studi di Verona. Si è trattato di un importante momento di approfondimento su tre temi di attualità per le imprese del comparto florovivaistico: pratiche commerciali sleali, gestione sfalci e ramaglie, e Popillia japonica.

Primo argomento affrontato quello della nuova disciplina contro le pratiche commerciali sleali nel comparto florovivaistico alla luce del D.lgs. n.198/2021. Un tema particolarmente sentito dalle imprese del settore, che ora possono contare su strumenti concreti per tutelarsi e valorizzare il proprio prodotto. Coldiretti ha elaborato un accordo-quadro specifico per il florovivaismo, nel quale si è cercato di rendere accessibili alle imprese di settore tutte le possibili questioni a riguardo.

L’accordo è frutto di un confronto durato a lungo, che testimonia l’importanza del lavoro in sinergia con la Consulta Florovivaismo Coldiretti, composta da imprenditori che conoscono bene il mercato di riferimento, gli interlocutori e i problemi concreti. In merito alla gestione dei materiali di risulta derivanti dalle attività di cura del verde, è stato ribadito che il materiale di risulta derivante dalle attività di cura del verde, pubblico e privato, non deve necessariamente essere considerato un rifiuto e può essere valorizzato attraverso pratiche agricole o altre filiere.

E’ stato posto l’accento sulle opportunità offerte dalle buone pratiche derivanti dal riuso di tali materiali. Chi si occupa di verde, quindi chi produce piante, chi realizza e cura giardini, deve avere la consapevolezza che ha un ruolo importante perché il verde produce salute ed è fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici.

Ultimo tema, non meno importante, la gestione di Popillia japonica. E’ stata ribadita l’importanza di collaborare con i Servizi Fitosanitari per individuare le soluzioni migliori per gestire l’insetto. Una delle soluzioni, applicabile ad alcune piante coltivate, è quella di venderle a “radice nuda”, in modo da garantire l’assenza di larve di Popillia.

Sono stati inoltre illustrati i risultati del Progetto Gespo (Nuovi metodi di lotta nella gestione integrata di Popillia japonica), progetto che, studiando l’influenza delle condizioni biotiche e abiotiche dell’insetto, ha prodotto nuove conoscenze sia sulle larve che sugli esemplari adulti, e ha sviluppato protocolli per il controllo della Popillia japonica efficienti ed efficaci. Un esempio? La gestione attenta di reti antinsetto, determinati trattamenti al terreno ed un uso consapevole dell’acqua calibrata sulle reali esigenze idriche della pianta.

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