Florovivaismo: per l’Ue le misure britanniche sulla Xylella non sono giustificate
Il 15 marzo 2021 la Commissione europea ha inviato una lettera di messa in mora al Regno Unito per la violazione dei suoi obblighi ai sensi del Protocollo sull’Irlanda e Irlanda del Nord. L’annuncio segue una decisione del governo britannico all’inizio di marzo di estendere il periodo per i “movimenti agroalimentari post-Brexit” (prodotti di origine animale, prodotti compositi, piante ecc.) senza certificazione ufficiale dell’Ue dal resto del Regno Unito in transito verso l’Irlanda del Nord fino al 1° ottobre 2021. Ma in effetti sono diversi i punti che mettono in discussione gli accordi raggiunti tra Unione e Gran Bretagna. Tra i punti più preoccupanti quelli relativi alla normativa fitosanitaria. In particolare il governo britannico ha annunciato il 16 febbraio che nuovi requisiti si applicheranno ai Paesi in cui è nota la presenza della Xylella ed in particolare: -le importazioni di piante dei generi Polygala e Coffea saranno possibili solo da paesi in cui non è presente Xylella; -requisiti più rigorosi per l’importazione di olivo, mandorlo, lavanda, rosmarino ed oleandro da paesi in cui è nota la presenza di Xylella; -permettere le importazioni a certe condizioni, comprese le ispezioni del luogo di produzione e dell’area circostante, i test, le ispezioni pre-esportazione e un periodo di quarantena di un anno prima dell’importazione. Secondo la Direzione Generale della Salute dell’Unione Europea tali misure non sono giustificate. E’ necessario che la politica e la diplomazia lavorino per ricomporre le fratture che si sono venute a creare. |