il Punto Coldiretti

Florovivaismo: produttori in difficoltà tra crisi economica, aumento dei costi e cambiamenti climatici

Crisi economica, aumento dei costi, cambiamenti climatici. Sono queste le tematiche di rilevanza pe ri florovivaisti italiani affrontate nel corso dei due giorni di riunioni all’interno del Gruppo di lavoro fiori e piante ornamentali del Copa-Cogeca, a cui ha partecipato il Vicepresidente del Gruppo, Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria.

Una priorità proposta dalla delegazione italiana ai rappresentanti degli altri paesi, è la predisposizione di un documento comune per presentare alla politica europea le necessità e le potenzialità del settore florovivaistico, in vista delle elezioni europee di giugno ’24.

E’ importante portare a conoscenza dei partiti e dei candidati le potenzialità del settore, green per definizione, nel contrastare i cambiamenti climatici.

Tra le tematiche urgenti, è stata evidenziata la necessità di raggiungere una reciprocità delle regole con i paesi terzi e i rischi che derivano da una concorrenza sleale sul mercato internazionale dovuto a standard qualitativi e fitosanitari differenti; è stato illustrato lo stato dell’arte della proposta UE sull’ Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sur), con l’esigenza di rendere più agevole l’estensione d’uso dei prodotti fitosanitari già autorizzati nel settore ortofrutticolo anche alle produzioni florovivaistiche; è stata presentata la situazione e gli emendamenti in discussione sulla proposta Ue per gli imballaggi; si sono affrontate le opportunità rappresentate dalle Nuove tecniche genomiche (Ngts) e il loro iter normativo.

Problemi comuni nei diversi partner dell’Unione sono la mancanza di rinnovamento generazionale nelle aziende del settore vivaistico, con l’età media degli imprenditori alta e il  trend del ricambio generazionale nella gestione delle aziende del settore troppo lento, unito alla carenza di ricerca scientifica specifica per il settore. Le restrizioni sulla torba causano preoccupazioni tra i produttori per possibili futuri aumenti di prezzo del substrato, che attualmente rimane l’unico materiale standardizzato per garantire un’elevata qualità dei prodotti finali.

Ancora pesante l’aumento dei costi di produzione, in particolare dei prodotti energetici, ed i tassi di interesse.

Forte è la preoccupazione per gli impatti generali e settoriali dei cambiamenti climatici (caldo ed eventi estremi).

Infine è stato fatto un giro di tavolo, tra le delegazioni presenti, sulla situazione di mercato, ecco quanto emerso:

Italia – Per quanto riguarda i fiori recisi, il trend è ancora positivo, ma in calo rispetto all’anno scorso. Va segnalato il problema della siccità, che ha inciso sia sulla quantità che sulla qualità del prodotto, soprattutto del fogliame ornamentale.

Per le piante e i fiori in vaso la stagione continua a essere negativa, c’è stato un calo della domanda che ha coinciso con una stagnazione dei prezzi sia per il mercato interno che per l’esportazione.

Per le piante da vivaio e da giardino la situazione sta migliorando, ma sebbene ci sia un segnale positivo, i valori pre-pandemia sono molto lontani.

Olanda – nella settimana 41 del 2023 il fatturato è aumentato dell’ 1,6 % rispetto all’anno precedente;

i fiori recisi aumento, in valore, del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Tuttavia, il prezzo medio è diminuito dell’ 1,3%. Aumento nei prezzi delle piante da giardino. Fatturato complessivo è calato di 1,3% su tutto l’anno.

Austria – c’è stato freddo fino a metà aprile; ma poi c’è stata una buona vendita fino a giugno. I consumatori nel 2023 hanno acquistato meno piante.

I produttori sono preoccupati del regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in discussione a livello europeo; in quanto il 70-80% delle produzioni orticole sono all’interno delle zone sensibili;

Belgio – riguardo all’export i prezzi sono cresciuti, ed il mercato è simile a quello del 2019. Le vendite sono state caratterizzate da più ordini con meno volumi. I prezzi per fertilizzanti, energia, macchinari, materie prime, sono rimasti alti;

Francia – produttori preoccupati dall’incertezza economica. Fatturati vanno abbastanza bene perché c’è stato un aumento di prezzi, ma il numero di acquisti è diminuito.

Sono presenti incentivi pubblici abbastanza buoni nel settore pubblico.

Manca acqua e le autorità pubbliche hanno deciso di non piantare vegetali a forte consumo di acqua. Partendo dal periodo di aprile-maggio, le decisioni per limitare le irrigazioni vengono anticipate ogni anno.

Comunicano che è stato adottato un accorgimento per non chiamare più piante “ornamentali” ma piuttosto “vegetali” per riconoscere il loro contributo all’inverdimento. Così non sono più considerati solamente ornamentali ma più necessari.

Germania – Condizioni meteo hanno avuto significative conseguenze: estate molto calda e consumatori non molto interessati, c’è voluto molto tempo per produrre le piante primaverili.

Nel 2023 il fatturato è diminuito rispetto a quello del 2019 (pre-pandemia). Produttori tedeschi abbastanza soddisfatti, grazie ai prezzi alti nonostante il calo delle quantità vendute.

Previsioni per l’anno prossimo sono negative, perché tutti vogliono confermare i propri margini e chi ne farà le spese saranno i produttori.

La pandemia ha avuto effetto aumentando le vendite dirette, saltando alcuni attori lungo la filiera.

Attualmente il produttore vende direttamente ai consumatori, in azienda o online.

Sono presenti diversi attori per il verde pubblico, ruolo molto importante.

Polonia – rispetto alle vendite, i livelli di primavera ed estate sono stati soddisfacenti sul mercato all’ingrosso. L’inflazione in Polonia è al 16%. Aumento dei prezzi per i fiori recisi, ma al massimo del 10%. Le importazioni dei fiori da Olanda sono stabili, ma in un certo senso hanno come conseguenza quella di rallentare le produzioni in Polonia. È stato registrato un aumento dei costi di produzione, rispetto al periodo precedente alla crisi.

A volte ci sono agricoltori che cercano di diminuire la produzione per abbassare i costi.

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