il Punto Coldiretti

Florovivaismo: prove di valorizzazione per l’alloro

“La valorizzazione del prodotto florovivaistico del territorio” è stato uno dei temi al centro degli eventi nell’ambito del Villaggio Coldiretti di San Benedetto del Tronto, dove è stato allestito uno spazio in cui sono state messe in mostra le principali coltivazioni arbustive della zona di Grottammare e aree limitrofe, quali l’alloro, l’oleandro, il corbezzolo, la westringia, l’evonimo, il pittosporo, vere eccellenze del territorio.

L’incontro dedicato ai vivaisti ha visto dei focus specifici sulla promozione dei prodotti agricoli, sulla possibilità che marchi come quelli Dop/Igp possano essere lo strumento per dare distintività anche le produzioni florovivaistiche, sulle condizioni contrattuali definite dal decreto legislativo n.198/2021, con un particolare riferimento alle tempistiche di pagamento ed al prezzo che non può essere inferiore ai costi di produzione.

In particolare ci si è concentrati sulla possibilità di intraprendere l’iter per il riconoscimento come indicazione geografica protetta per la pianta simbolo del territorio, l’alloro, coltivato in zona fin dal 1800, considerando che oltre il 70% dell’alloro prodotto in Italia viene coltivato nel territorio marchigiano.

Dopo aver inquadrato il sistema delle Dop/Igp dell’Ue (sono solo 3 le Igp riconosciute dall’Ue nel settore florovivaistico: la Gentse Azalea Igp, Belgio 2010, la Szoregi Rozsato Igp, Ungheria 2012 e il Vlaamse Laurier Igp, Belgio 2015, nessuna italiana, nonostante l’Italia sia la prima per riconoscimenti Dop/Igp) è stato spiegato cosa significa indicazione di origine protetta e come sia necessario dimostrare la reputazione e la storicità della produzione che si vuole tutelare.

L’occasione non poteva però non toccare altri temi di attualità e forte interesse per i produttori vivaistici, quali le difficoltà di accesso alle risorse del Psr e la richiesta di una tariffa specifica per il settore per poter attingere acqua dai pozzi, non avendo attualmente la possibilità di collegarsi ai canali del consorzio irriguo.

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