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Florovivaismo: pubblicato il protocollo di identificazione per le larve di Popillia japonica

Il Servizio Fitosanitario Nazionale ha pubblicato sul proprio sito il protocollo diagnostico per l’identificazione delle larve di Popillia japonica.
Popillia japonica è una specie originaria del Giappone. Nel 1916, l’insetto è stato introdotto accidentalmente negli Stati Uniti ed è stato in grado di invadere vaste aree del nord America ed Canada meridionale. Fino a pochi anni fa, la presenza in Europa era nota solo nelle Isole Azzorre (Portogallo).

Nell’estate del 2014, viene registrato il primo ritrovamento di esemplari adulti di P. Japonica in alcuni comuni della zona settentrionale della Valle del Ticino. Per gli ingenti danni economici che può provocare Popillia japonica è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena.

Gli esemplari adulti hanno una lunghezza media di circa 10 mm e sono di colore verde metallico con riflessi bronzei sul dorso.
Si contraddistinguono per 12 ciuffi di peli bianchi (5 ai lati dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale).

La presenza di questi ciuffi bianchi permette di distinguere inconfondibilmente Popillia japonica dalla specie italiana Maggiolino degli orti (Phyllopertha horticola) e dalle altre specie di rutelidi italiani.
Popillia japonica ha una generazione all’anno nel nord Italia. Gli adulti escono dal terreno tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. I maschi compaiono alcuni giorni prima delle femmine. Le femmine depongono le uova sotto il cotico erboso.

L’insetto si muove prevalentemente in gruppi numerosi e l’epoca di maggior presenza degli adulti è attorno al mese di luglio.La larva infesta i prati nutrendosi delle radici. Gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, di pieno campo, ornamentali e forestali determinando defogliazioni e distruzione della pianta e dei fiori.

Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 specie, ma i danni più gravi interessano un numero limitato di piante. Tra le più colpite si ricordano: acero, glicine, rosa, rovo, tiglio, olmo, mais, melo, pesco, soia e vite.
Leggi il protocollo completo.

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