Florovivaismo: pubblicato il protocollo di identificazione per le larve di Popillia japonica
Il Servizio Fitosanitario Nazionale ha pubblicato sul proprio sito il protocollo diagnostico per l’identificazione delle larve di Popillia japonica. Nell’estate del 2014, viene registrato il primo ritrovamento di esemplari adulti di P. Japonica in alcuni comuni della zona settentrionale della Valle del Ticino. Per gli ingenti danni economici che può provocare Popillia japonica è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena. Gli esemplari adulti hanno una lunghezza media di circa 10 mm e sono di colore verde metallico con riflessi bronzei sul dorso. La presenza di questi ciuffi bianchi permette di distinguere inconfondibilmente Popillia japonica dalla specie italiana Maggiolino degli orti (Phyllopertha horticola) e dalle altre specie di rutelidi italiani. L’insetto si muove prevalentemente in gruppi numerosi e l’epoca di maggior presenza degli adulti è attorno al mese di luglio.La larva infesta i prati nutrendosi delle radici. Gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, di pieno campo, ornamentali e forestali determinando defogliazioni e distruzione della pianta e dei fiori. Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 specie, ma i danni più gravi interessano un numero limitato di piante. Tra le più colpite si ricordano: acero, glicine, rosa, rovo, tiglio, olmo, mais, melo, pesco, soia e vite. |
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