il Punto Coldiretti

Florovivaismo: serve un sistema di etichettatura di origine

Sono importanti le opportunità che si prospettano per il settore florovivaistico nazionale, tra bandi del Pnrr, le sempre più numerose attività di forestazione e riforestazione, la crescente passione e sensibilità dei consumatori per piante e fiori, la ripresa di cerimonie ed eventi, ma, a fronte di tali possibilità, cresce anche la preoccupazione che la mancanza di una adeguata programmazione, porti ad utilizzare piante non adatte, piante non italiane e non coltivate in Italia.

E se questo timore vale per le piante in zolla ed in vaso, figuriamoci per quelle produzioni, come il fiore reciso, che da sempre devono confrontarsi con un mercato globalizzato, con fiori che arrivano in Italia da altri continenti attraverso il trasporto aereo.

Serve pertanto una adeguata programmazione attraverso contratti di filiera e di coltivazione, che coinvolgano le aziende florovivaistiche del territorio, per rispondere alle richieste che derivano dall’avvio di bandi pubblici e di progetti privati. Ma serve anche un sistema di etichettatura che garantisca piante e fiori italiani, coltivati in Italia.

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