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Florovivaismo, tre incontri sul futuro del settore con Coldiretti e Assofloro

Coldiretti e Assofloro hanno promosso un fitto programma di conferenze a Myplant & Garden, l’appuntamento fieristico internazionale dell’orto-florovivaismo, del garden e del paesaggio svoltosi a Fiera Milano. Organizzati in collaborazione con numerosi partner, gli incontri hanno coinvolto relatori ed esperti di rilevanza nazionale e hanno interessato il fiore reciso e la floricoltura e la produzione florovivaistica.

Fiore reciso

Il programma si è aperto con la conferenza dal titolo “Un nuovo corso per il fiore reciso italiano”, organizzato insieme ad Affi (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani), Coldiretti Puglia e Leverano in Fiore, l’associazione che, dal 1983, organizza a Leverano, in provincia di Lecce, la manifestazione floreale in grado di coinvolgere centinaia di florovivaisti specializzati nella coltivazione di piante per produrre steli di fiore da recidere. Obiettivo dell’incontro, rilanciare l’importanza del fiore reciso italiano, settore fondamentale del settore florovivaistico: nel corso dei vari interventi è stata ribadita la necessità di promuovere la produzione Made in Italy scegliendo l’acquisto direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio.

E anche di politiche comunitarie che facciano sì che piante e fiori in vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. È stato posto l’accento anche sull’urgenza del riconoscimento giuridico dell’allestitore floreale, figura professionale che, grazie alla sua competenza, va a valorizzare ulteriormente il fiore reciso. Il mercato, ripartito con vigore dopo la pandemia, è oggi messo nuovamente in crisi dall’aumento dei costi di produzione e dalla frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina, che rischiano di affossare il reddito delle imprese. La presenza di Leverano in Fiore, inoltre, è stata occasione per ricordare quanto la Puglia concorra in maniera importante alla produzione di fiori recisi, tra cui ranuncolo, statice e lisianthus.

 

Produzione florovivaistica

Il programma delle conferenze è proseguito con l’incontro “Pratiche commerciali sleali: misure per tutelare le imprese florovivaistiche. Istruzioni operative”, tappa del tour di incontri organizzati da Coldiretti e Assofloro che sta toccando varie regioni d’Italia. Rappresentanti delle organizzazioni di settore, del mondo imprenditoriale e dell’ICQRF, l’ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, hanno parlato della nuova disciplina contro le pratiche commerciali sleali nel comparto florovivaistico alla luce del D.lgs. n.198/2021. Scopo dell’iniziativa è quello di fornire istruzioni operative alle imprese, per l’applicazione corretta della direttiva comunitaria. Il D.lgs. n.198/2021, approvato dal Governo nel novembre 2021 in attuazione alla direttiva europea 633/19 sulle pratiche sleali commerciali, mette al bando 16 pratiche commerciali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste online al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto fino ai contratti, che devono essere rigorosamente scritti.

Coldiretti ha elaborato un accordo-quadro specifico per il florovivaismo nel quale si è cercato di rendere accessibili alle imprese di settore tutte le possibili questioni a riguardo. L’accordo è frutto di un confronto durato a lungo, che testimonia l’importanza del lavoro in sinergia con la Consulta Florovivaismo Coldiretti, composta da imprenditori che conoscono bene il mercato di riferimento, gli interlocutori e i problemi concreti e con il fondamentale supporto degli uffici di Coldiretti. Le nuove norme hanno lo scopo di garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui si aggrava la situazione di molte imprese florovivaistiche costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole i rincari energetici e non solo. Oggi sono messi a disposizione delle imprese agricole associate i contratti e gli accordi quadro nel rispetto dei termini di legge e con un livello di flessibilità molto alto. Si deve agire, e questa legge lo consente, per ristabilire rapporti chiari e riportare equilibrio sul mercato.

 

Floricoltura

Il ciclo di conferenze si è concluso con un convegno dal titolo esortativo “Floricoltori Italiani, su la testa!”, a cura della Sezione Specialistica Floricoltori Assofloro e Coldiretti Liguria. E’ stato illustrato il progetto Esiodo, finalizzato alla creazione di un modello di rilevazione dei costi aziendali tenendo conto delle esigenze delle aziende floricole che partecipano al progetto e che, per un anno intero, forniscono dati e informazioni utili alla strutturazione del modello stesso. Durante l’incontro, inoltre, è stato presentato anche il progetto BBPlug, promosso dall’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente. Questo progetto intende sviluppare un biomateriale a partire dagli scarti di lavorazione degli alimenti vegetali, funzionalizzato con biostimolanti microbici e vegetali. Il biomateriale sarà utilizzato per ottenere alveoli da semina biodegradabili e biofertilizzanti, che contribuiscono a ridurre così l’utilizzo della plastica e i costi di smaltimento e a migliorare la produzione ortofloricola, eliminando lo stress da trapianto ed esponendo le piante a biostimolanti naturali fin dalla germinazione del seme.

E’ stata poi affrontata la proposta da parte della Commissione europea della riduzione di imballaggio del 15% entro il 2040 per Stato membro pro capite, rispetto al 2018. Coldiretti ha sensibilizzato il gruppo di lavoro Piante e Fiori del Copa-Cogeca perché venisse assunta una posizione a riguardo, al fianco dei settori del vino e dell’ortofrutta, anch’essi penalizzati dalla proposta. Si chiede che la normativa lasci spazio di decisione ai produttori per quando identificare i vasi per fiori e piante come imballaggio, e quando invece questi rappresentano un fattore di produzione interno al ciclo produttivo, un bene strumentale riutilizzabile e di lunga durata. Infine si è chiesto che questo regolamento possa uniformare le situazioni all’interno dei diversi stati membro, per evitare distorsioni sul mercato e sulla concorrenza.

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