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Florovivaismo: Ue al lavoro sull’aggiornamento del materiale riproduttivo vegetale e forestale

La Commissione europea ha pubblicato un documento di lavoro che riprende i contenuti di uno studio esterno che ha valutato il contesto e la necessità di aggiornamento della legislazione sul materiale riproduttivo vegetale (Mrv) e sul materiale riproduttivo forestale (Mrf), avviato a seguito di una richiesta specifica del Consiglio Ue. In tale documento di lavoro la Commissione propone una serie di scenari ed opzioni di intervento per l’armonizzazione e l’aggiornamento dell’attuale quadro normativo:

La prima (opzione 0) è il mantenimento dello status quo.

La seconda (opzione 1) è migliorare le procedure e la coerenza della legislazione e introdurre misure ad hoc per aumentare la sostenibilità. Questa opzione includerebbe modifiche alle direttive per allineare la loro struttura e le procedure decisionali, nonché per introdurre misure a sostegno della sostenibilità.

La terza (opzione 2) è flessibilità per adattamento agli sviluppi tecnologici, per migliorare l’accesso alle risorse genetiche e per affrontare gli obiettivi di sostenibilità in modo coerente. Questa opzione introdurrebbe modifiche alle direttive che rispondono in modo più completo alla necessità di maggiore sostenibilità e maggiore biodiversità. Contribuirebbe all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici creando maggiore flessibilità nella registrazione e commercializzazione delle varietà e delle procedure in generale.

Infine prenderebbe in considerazione le particolarità dello scambio di sementi tra agricoltori e consentirebbe un facile adattamento della legislazione agli sviluppi scientifici e tecnici. Comprende due opzioni secondarie, che riguardano scelte politiche differenti relative all’ambito di applicazione delle direttive, alla portata della flessibilità concessa agli operatori e alle autorità competenti e ai controlli ufficiali.

L’opzione secondaria 2a intende bilanciare flessibilità e armonizzazione – maggiori garanzie per gli utenti. Questa opzione secondaria comprende tutte le misure orizzontali più le seguenti misure specifiche:
– Limitare l’ambito di applicazione delle Direttive sul Mrv alla commercializzazione per il settore professionale. Estendere il campo di applicazione della direttiva sul Mrf a determinati scopi non forestali chiaramente definiti;
– Razionalizzare le deroghe esistenti per consentire alle autorità competenti e agli operatori dei settori Mrv e Mrf di adeguarsi alle specifiche circostanze ambientali nazionali;
– Creare un sistema armonizzato e basato sul rischio per i controlli ufficiali, che consentirebbe un uso più efficiente ed efficace delle risorse di controllo, modificando le regole di controllo esistenti nelle direttive e aggiungendone di nuove che soddisfino le esigenze specifiche del settore.
– Stabilire un quadro ad hoc per lo scambio di sementi tra agricoltori;
– Chiarire ed estendere le esenzioni all’ambito di applicazione della legislazione sulle Mrv e sulle Mrf e sul regime applicabile al Mrv e al Mrf esentati.

L’opzione secondaria 2b prevede l’armonizzazione completa – elevate garanzie per gli utenti. Questa opzione secondaria comprende tutte le misure orizzontali più le seguenti misure specifiche:
– Applicabilità della legislazione sui Mrv alla commercializzazione di varietà di Mrv per utenti finali professionali e non. Applicabilità della normativa Mrf esclusivamente ai Mrf commercializzati a fini forestali.
– Migliorare le condizioni per la libera circolazione di Mrv e Mrf nel mercato interno limitando al minimo le deroghe e le misure nazionali;
– Creazione di un sistema armonizzato e basato sul rischio per i controlli ufficiali includendo Mrv e Mrf nel campo di applicazione del regolamento sui controlli ufficiali, che consentirebbe un uso più efficiente ed efficace delle risorse di controllo e anche un elevato livello di coerenza con le norme che disciplinano i controlli ufficiali lungo l’intera filiera agroalimentare, compresa la salute delle piante, gli Ogm e la produzione biologica.
– Regolare lo scambio di sementi tra agricoltori come “commercializzazione”, senza sviluppare un quadro specifico per questo tipo di scambio.

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