il Punto Coldiretti

Florovivaismo: un manifesto per spiegare la forza verde di piante e fiori alla politica

Martedi’ 9 aprile, presso la sala Spinelli del parlamento Ue, si è svolta l’iniziativa promossa dal Gruppo di lavoro piante e fiori del Copa-Cogeca, a cui hanno partecipato il presidente di Coldiretti Liguria e Vicepresidente del Gruppo di lavoro piante e fiori del Copa-Cogeca Gianluca Boeri e la Coordinatrice della Consulta Florovivaistica di Coldiretti e presidente di Assofloro Nada Forbici, in previsione delle prossime elezioni europee, per rappresentare l’importanza economica ed ambientale del settore florovivaistico ed il suo ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi per contrastare i cambiamenti climatici.

Nell’ambito della tavola rotonda “Il ruolo dei fiori e delle piante nella costruzione di una Europa sostenibile” si è ragionato su come l’Unione Europea possa sostenere i produttori di fiori e piante per risolvere le criticità del settore. Coldiretti ha affermato che questo risultato può essere raggiunto garantendo il “principio di reciprocità” e salvaguardando le produzioni europee dall’importazione da Paesi Terzi. Abbiamo bisogno che venga garantita una concorrenza leale, cosa che oggi non accade.

In particolare i fiori che entrano in Europa sono coltivati con fitofarmaci e talvolta, conservanti, che da noi sono stati banditi da tanti anni, mettendo in difficoltà le imprese italiane ed europee fino al punto di non essere più competitive e dover abbandonare la coltivazione.

Questo mancato rispetto della reciprocità porta a subire una concorrenza sleale, oltre a riportare nel nostro territorio fitofarmaci vietati da tempo. Per questo diventa ancora più necessario un  sistema di etichettatura obbligatoria dell’origine per rendere più consapevole il consumatore finale di ciò che sta acquistando.

Altro tema trattato è stato quello della promozione del prodotto “piante e fiori”, una promozione in particolare per le nuove generazione, per fare comprendere il valore ambientale di piante e fiori, un valore che non è solo nella bellezza ma anche ciò che piante e fiori restituiscono all’ambiente e di conseguenza quanto beneficio portano alla nostra salute.

E’ stato illustrato lo studio effettuato in Italia con il Cnr sull’utilizzo delle piante per combattere l’inquinamento sia all’aperto, ma anche negli ambienti chiusi. Vi è poi la necessità di sviluppare incentivi per il florovivaismo all’interno della PAC, perché il settore ha necessità di investire in innovazione e conquistare nuovi spazi di mercato, anche per valorizzare l’impiego di tante unità lavorative rapportate alle unità di misura in coltivazione (rapporto vivaio 100ha/25 unità lavorative).

Rivedere la Direttiva delle Pratiche Commerciali Sleali, bene sarebbe la conversione in Regolamento per avere una minor diversità d’applicazione a livello di Paesi comunitari, legge necessaria per la tutela del reddito degli imprenditori florovivaisti che sempre più spesso si trovano a vendere sottocosto i propri prodotti, troppo spesso utilizzati come “prodotti civetta” da parte della GD.

Altra criticità il ricambio generazionale per il settore, un ricambio che in alcune zone d’Italia, ma anche dell’UE, non sta avvenendo proprio per l’incertezza del reddito e la scarsa prospettiva dei mercati.

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