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Teresa Bellanova nuovo Ministro delle Politiche agricole

Teresa Bellanova è il nuovo ministro delle Politiche agricole. Classe 1958 di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, un passato da bracciante agricola, la Bellanova è stata Vice Ministro dello Sviluppo economico nei governi Gentiloni e Renzi. A Giuseppe L’Abbate (Movimento 5 Stelle) è stato affidato l’incarico di sottosegretario.

“I migliori auguri di buon lavoro all’intero Esecutivo guidato da Giuseppe Conte ed in particolare al neoministro Bellanova con la quale siamo certi riusciremo a costruire un rapporto di collaborazione e intesa nell’interesse dell’agricoltura italiana e quindi dell’intero Paese” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha anche indicato le priorità per il nuovo Governo.

“Non solo va scongiurata qualsiasi ipotesi di aumento dell’Iva, ma occorre ridurre il cuneo fiscale – ha rimarcato Prandini – per abbassare il costo del lavoro e investire sull’agroalimentare Made in Italy con un pacchetto di misure che va dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine in tutti gli alimenti al superamento del segreto di Stato sulla destinazione delle importazioni agroalimentari, dalle infrastrutture per favorire il trasporto delle merci alla revisione degli accordi di libero scambio sulla base di principi di equità (parità delle condizioni, efficacia dei controlli, reciprocità delle norme con impatti ambientali, sociali, economici).

La crescita – sottolinea Prandini – va ricercata sul mercato dove occorre dare ai consumatori la possibilità di scegliere consapevolmente e sostenere il lavoro e l’economia nazionale con un sistema di etichettatura chiara che impedisca di spacciare come Made in Italy prodotti che inquinano, sfruttano il lavoro minorile e sono pericolosi per la salute che spesso arrivano in Italia grazie agli accordi agevolati dall’Unione Europea, come nel caso dell’accordo di libero scambio con il Mercosur, che va fermato. Serve la riforma della Legge sui reati in campo agroalimentare secondo le indicazioni formulate dal Procuratore Caselli nell’ambito dall’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti.

Bisogna essere più veloci nel dare risposte alle imprese e nell’agire sui tavoli Ue su temi che vanno dalla direttiva nitrati alla riforma della Politica Agricola Comune per salvaguardare risorse vitali per il nostro Paese. La burocrazia – evidenzia Prandini – va snellita e resa più efficiente perché non possiamo avere tempi ordinari rispetto a emergenze come l’arrivo di specie aliene, ad esempio la cimice asiatica, che invece richiedono interventi immediati del Ministero dell’Ambiente e controlli sulle merci importate nel nostro Paese.

In un momento difficile per l’economia – continua Prandini – bisogna semplificare ad esempio i termini autorizzativi per nuove produzioni come il biometano, è necessario ridurre i costi per le imprese e lavorare per avvicinare l’offerta formativa alle reali esigenze delle aziende, puntando a strumenti efficaci per le sinergie scuola/ lavoro e di educazione all’imprenditorialità, colmando il divario con il resto della Ue. E’ necessario garantire la proroga dopo il 31 dicembre 2019 dell’esenzione Irpef a favore degli imprenditori agricoli iscritti alla gestione previdenziale agricola.

Sui mercati esteri è invece importante valorizzare il ruolo e il lavoro dell’Ice (Istituto per il commercio estero) a sostegno delle vere produzioni tricolori, un comparto che rappresenta il vero simbolo del Made in Italy con 41,8 miliardi di euro di esportazioni e 1,3 milioni di addetti a livello nazionale. Occorre investire sulle Ambasciate, introducendo nella valutazione principi legati anche ai risultati commerciali. Un cambiamento che deve riguardare – continua Prandini – anche la logistica con trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo.

L’agricoltura può svolgere un ruolo primario nel contrasto ai cambiamenti climatici, ma è anche il settore più esposto in una situazione in cui dall’inizio del 2019 in Italia si sono verificati 1126 eventi meteo estremi fra grandinate, trombe d’aria, tempeste di acqua e vento e ondate di calore, con un incremento del 56,4% rispetto all’anno precedente, secondo una analisi della Coldiretti sulla banca dati ESWD.

E’ quindi fondamentale – conclude Prandini – che sia garantito un adeguato e sostanzioso finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità e confermato per il 2020 il “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato quali terrazzi e giardini, anche condominiali.

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