il Punto Coldiretti

Governo: buon lavoro al neo ministro delle Politiche agricole Patuanelli e all’esecutivo Draghi

“I migliori auguri di buon lavoro al neoministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli che ha già dimostrato capacità ed impegno nelle battaglia a difesa del vero Made in Italy agroalimentare”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare Teresa Bellanova per l’importante lavoro fatto insieme.

Il neo ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che dallo Sviluppo economico arriva con il Governo Draghi al dicastero di Via XX Settembre, si è sempre schierato a favore dell’agricoltura di qualità. In occasione dell’ultima assemblea della Coldiretti a luglio ha firmato in diretta, nel ruolo di ministro dello Sviluppo economico, con i colleghi dell’Agricoltura, Bellanova, e della Salute, Speranza, il decreto che ha reso obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine della materia prima dei prodotti della salumeria.

Una battaglia portata avanti con ostinazione dalla Coldiretti che punta ormai da anni ad estendere l’etichetta super trasparente a tutti i prodotti agroalimentari. E anche in occasione del villaggio della Coldiretti a Bologna, in una delle sue prime uscite da ministro del Governo Conte 1 aveva espresso l’impegno a sostenere la linea della massima tracciabilità, perchè aveva spiegato “non si può non conoscere quello che i nostri figli mangiano”.

E si era anche impegnato come Mise a portare avanti l’iniziativa Coldiretti “Stopciboanonimo”. Si tratta dunque di un ministro che si è mostrato sempre vicino alla politica della qualità firmata Coldiretti. E che in discontinuità con alcuni suoi predecessori che consideravano l’agricoltura in concorrenza con l’industria ha sempre mostrato invece di comprenderne e sostenerne le rivendicazioni. E di aver dunque compreso il salto di qualità del settore che opera in un’ottica di filiera. Come dimostra la scelta della Coldiretti con Filiera Italia. Anche nelle audizioni sulle agroenergie ha riservato, infatti, attenzione a quelle legate all’attività agricola.

“Siamo fiduciosi che l’intero nuovo Esecutivo guidato dal premier Mario Draghi – sottolinea Prandini – saprà valorizzare l’agroalimentare nazionale che è diventato nell’emergenza Covid la prima ricchezza del Paese con un valore che supera i 538 miliardi e garantisce dai campi agli scaffali 3,6 milioni di posti di lavoro ma è anche leader in Europa grazie ad una agricoltura da primato per qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan” conclude Prandini nel sottolineare che “occorre ripartire investendo sui  punti di forza del Paese e l’agroalimentare è stato l’unico settore cresciuto all’estero nel 2020 facendo registrare il record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo, nonostante le difficoltà della pandemia Covid.

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