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I costi di produzione del miele, l’indagine honey cost del crea

Progetto Honey Cost Honey Cost mira a definire in modo sistematico i costi di produzione del miele in Italia, utilizzando una metodologia scientifica rigorosa, che prevede la raccolta di dati tecnici ed economici delle aziende apistiche, la classificazione dei costi di produzione in tre livelli (costi variabili, costi operativi e costi economici totali) e l’analisi dei risultati, fornendo una base dati solida per l’analisi del settore.

Si tratta di una indagine statistica, basata su un campione che consente di rappresentare, con una buona precisione statistica, l’universo di riferimento (costituito da oltre 6.000 aziende apistiche professionali sul territorio nazionale), volta ad analizzare la sostenibilità economica dell’allevamento delle api; i dati raccolti dall’indagine Honey Cost consentono di analizzare le dinamiche del mercato del miele, identificando i fattori che influenzano i costi. Le rilevazioni condotte attraverso una rete di tecnici professionisti, mirano a costruire serie storiche in grado di evidenziare le dinamiche e le evoluzioni del settore. Honey Cost, realizzato dal CREA – Centro di Politiche e Bioeconomia in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Miele ha rilevato 769 aziende apistiche nel biennio 2023-2024 ubicate prevalentemente nelle regioni del Nord (44%) ma una significativa incidenza della produzione proveniente dalle aziende delle regioni del Sud (42%). 

 Il 75% delle aziende pratica il nomadismo, oltre il 37% degli apicoltori sono giovani e quasi il 30% sono laureati. • Più del 70% dei conduttori del campione 2023-2024 lavorano a tempo pieno in azienda e il 27% delle aziende apistiche sono certificate biologiche. Più del 90% confeziona tutto o parte del miele commercializzato e solo il 9% dell’universo rappresentato vende tutto il suo miele sfuso in fusti.

Dai risultati emerge che 16,5 kg la resa media nel biennio, in calo del 10% nel 2024 (15,5 kg) rispetto al 2023 (17,3 kg). Nel biennio 2023-2024, a fronte di una produttività ad alveare di circa 180 euro, la redditività non supera i 60 euro per via dei costi operativi che superano i 120 euro ad alveare. I costi variabili per kg di miele sono risultati mediamente di 3,4 euro, in crescita del 14% rispetto al 2023. Valori più alti nelle aziende stanziali (3,8 euro), e soprattutto nelle medio-piccole (4,6 euro) e in quelle la cui resa ad alveare è inferiore ai 10 kg (6,3 euro).

  I costi operativi (c. variabili + c. fissi) superano i 6,3 euro e sono più elevati per le aziende stanziali (7,6 euro), per quelle medio-piccole (8 euro) e per le aziende con rese inferiori ai 10 kg (oltre 15 euro).  I costi economici (c. operativi + c. lavoro familiare) sono stimati, nel biennio, in circa 9,7 euro ma salgono a a oltre 13 euro per le aziende stanziali e a più di 15 euro per le aziende di dimensioni medio-piccole. Lo shortfall (il differenziale) tra prezzo di vendita e costo variabile è di circa il 64% mentre rispetto al costo operativo si riduce al 32% • Lo shortfall rispetto al costo economico risulta positivo solo nelle aziende con rese superiori ai 20 kg di miele per alveare mentre in tutti gli altri casi il differenziale con il prezzo è negativo.

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