Il 20 maggio è la giornata mondiale delle api
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori, sulle minacce a cui vanno incontro e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile, l’ONU ha designato il 20 maggio come Giornata mondiale delle api. Il tema di quest’anno, “Api ispirate dalla natura per nutrirci tutti”, evidenzia il ruolo cruciale che le api e gli altri impollinatori svolgono nei sistemi agroalimentari e nella salute degli ecosistemi del nostro pianeta. Oltre 200.000 specie animali sono impollinatori, la maggior parte delle quali selvatiche, tra cui farfalle, uccelli, pipistrelli e oltre 20.000 specie di api. Gli apoidei comprendono gli apoidei selvatici e le api da miele gestite, Apis mellifera. La varietà ligustica è conosciuta nel mondo come ape italiana. L’impollinazione è un processo fondamentale per la sopravvivenza dei nostri ecosistemi. Quasi il 90% delle specie di piante selvatiche da fiore del mondo dipende, interamente o almeno in parte, dall’impollinazione animale, insieme a oltre il 75% delle colture alimentari mondiali e al 35% dei terreni agricoli globali. Gli impollinatori non solo contribuiscono direttamente alla sicurezza alimentare, ma sono fondamentali per la conservazione della biodiversità. Non va dimenticata peraltro l’importanza della produzione di miele da parte delle api. In Italia nel 2024 è scesa a 21857 tonnellate in calo di appena l’1% rispetto all’anno precedente, secondo l’analisi dell’Osservatorio Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio Nazionale Miele che evidenzia tuttavia forti differenze a livello territoriale con aumenti che arrivano al +74% nell’Emilia Romagna e crolli che raggiungono fino aL -62% in Molise. A contribuire maggiormente al raccolto nazionale sono stati nell’ordine il Piemonte con 3215 tonnellate, l’Emilia Romagna con 2251 tonnellate, la Toscana con 2189 tonnellate, la Calabria con 2153 tonnellate, la Lombardia con 1946 tonnellate e la Campania con 1593 tonnellate. Sono 56887 gli apicoltori impegnati allevamenti familiari con 278732 alveari che si affiancano a 20157 professionisti con 1292248 alveari. Rimane pesante la situazione di mercato nel settore, a causa dell’elevato livello delle importazioni che condizionano negativamente le vendite. Nel 2024 sono state importate 25.155 tonnellate di miele, in aumento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023. E tra principali fornitori figurano tra l’altro l’Ungheria con 9326 tonnellate in aumento del 35% rispetto all’anno precedente, la Romania con 2103 tonnellate in aumento del 28% ma anche Cina con 743 tonnellate. LA PRODUZIONE DI MIELE E IL NUMERO DI APICOLTORI PER REGIONE NEL 2024 Produzione Differenza Apicoltori familiari e in Tonnellate 2024/2023 professionisti Piemonte 3215 -30% 7318 Emilia Romagna 2251 +74% 6301 Toscana 2189 +9% 7708 Calabria 2153 +31% 2149 Lombardia 1946 -19% 9564 Campania 1593 +43% 2167 Lazio 1178 +35% 4827 Marche 1104 +59% 3416 Sardegna 1074 +21% 2387 Veneto 967 +14% 10225 Sicilia 871 – 45% 2417 Abruzzo 731 +11% 2445 Trentino AA 544 +64% 7083 Puglia 448 -32% 1482 FVG 408 -21% 2171 Umbria 353 -36% 2791 Liguria 280 +3% 3095 Basilicata 232 -57% 655 Valle d’Aosta 141 +4% 645 Molise 138 -62% 904 TOTALE 21857 -1% 77044 Fonte. Elaborazioni Osservatorio Coldiretti su dati Osservatorio Nazionale del Miele |
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.