Il 77% delle cantine ha investito in enoturismo
Nel periodo 2022-2024 il 77% delle cantine italiane ha investito sull’enoturismo (nel settore alberghiero, per fare un confronto, la percentuale si è fermata al 64%), e la metà vi ha destinato una quota compresa tra il 6 ed il 15% del fatturato. Le aziende più grandi presentano più propensione ad investire (83%) delle più piccole (75%), ma sono queste ultime ad investirvi di più (15% del fatturato). A livello territoriale, oltre l’80% delle cantine del Nord ha effettuato investimenti nell’ultimo triennio, mentre nel Centro Sud la percentuale si ferma a poco meno del 70%. Il risultato è un ritorno economico importante: il 49% dichiara un’incidenza dell’enoturismo sul profitto aziendale fino al 30%, il 33% tra il 31% e il 60% e il 18% oltre il 60%. Motivo per cui, per il triennio 2025-2027, il 53% delle aziende effettuerà nuovi investimenti, soprattutto nell’ampliamento e nella differenziazione delle experiences, nella formazione degli addetti e nella sostenibilità delle strutture. A dirlo, il primo Rapporto sui modelli di governance italiana del turismo del vino, condotto da Roberta Garibaldi e Srm Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo – su un campione di 200 piccole e grandi imprese attive nell’enoturismo. |
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