Il clima impazzito fa crollare il Pil agricolo
A frenare l’andamento del Pil è stata l’agricoltura che è l’unico settore a fare registrare un calo del valore aggiunto (-4,4%) a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne con una storica siccità su cui si sono abbattuti violenti nubifragi a macchia di leopardo, per danni stimati nei campi superiori ai 2 miliardi di euro nel 2017. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul Pil e sull’occupazione a livello territoriale. La situazione di maggiore difficoltà per l’agricoltura si registra nel centro Nord Italia con un crollo del 6% mentre la riduzione del valore aggiunto agricolo nel mezzogiorno è stata del 2%. Gli effetti si sono sentiti anche sul lavoro nei campi in calo dello 0,8% nel 2017 per effetto della riduzione sia nel centro nord (-1,1%) che nel Mezzogiorno (-0,8%). Gli effetti si sono fatti sentire sulle principali produzioni del Paese, dal crollo del 23% della produzione di mele all’addio ad una bottiglia di vino su quattro, anche se la qualità è risultata buona, ma anche una produzione di olio in calo dell’11% rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio. In questa situazione di crisi si sono inserite anche manovre speculative per sottopagare i prodotti agli agricoltori con effetti negativi sul valore aggiunto. |
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