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Il clima piega i campi Ue, ma l’Italia agricola resta sul podio

L’agricoltura italiana resiste. Nonostante il clima sfavorevole che ha stressato i campi dal Nord al Sud dello Stivale provocando nel 2023 perdite della produzione dell’1,4%, del 2% del valore aggiunto e del 4,9% delle unità di lavoro (secondo la stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura dell’Istat), l’Italia agricola resta sul podio. Al secondo posto, dopo la Francia, per il valore aggiunto pari a 38,2 miliardi (222,6 il valore aggiunto totale della Ue 27) e al terzo posto per la produzione ( dopo Francia e Germania).

Quanto al maltempo l’impatto è stato pesante in tutta la Ue (-1% la produzione, -1,7% il valore aggiunto e -1,5% il lavoro).

Il nostro Paese ha comunque fatto meglio della Ue anche per quanto riguarda il reddito agricolo mettendo a segno un incremento del 4,2% a fronte di un -6,6% della media Ue 27.

Il clima – ha spiegato l’Istat – ha penalizzato i risultati economici con flessioni in Italia per i quantitativi di vino (-9,5%), patate (-6,8%), frutta (-5,3%) e olio d’oliva (-5%). L’annata è stata favorevole invece per la coltivazioni industriali (+6,2%), per i cereali (+3,2%) egli ortaggi freschi (+2,8%). In contrazione le quantità prodotte nel settore zootecnico (-0,8% sull’anno precedente) con i cali maggiori per le carni bovine (-2,5%) e il latte (-1,2%).

Rialzi sono stati segnalati dall’Istat per i prezzi dei prodotti utilizzati dagli agricoltori con un aumento significativo per le sementi (+12,9%) e i fitosanitari (+8,8%). Performance positive per le cosiddette attività “secondarie” in crescita del 4,1% sostenute soprattutto da agriturismo e produzione di energia rinnovabile. I numeri dell’Istat confermano le spiccate dosi di resilienza degli agricoltori che nonostante le avversità esterne riescono a conseguire risultati importanti. Il clima ha condizionato il 2023 ( e non solo), ma non si può dimenticare che l’agricoltura di criticità in questi anni ne ha dovute affrontare numerose.

La pandemia in primis, la guerra in Ucraina, che ha fatto impennare i prezzi dell’energia e delle materie prime favorendo volatilità e speculazioni, il nuovo conflitto in Medio Oriente e in questi giorni anche le difficoltà per il commercio a causa degli attacchi alle navi merci nel Canale di Suez che hanno costretto a rivedere le rotte con incrementi dei costi.

Quanto ai cambiamenti climatici l’agricoltura è senza dubbio il settore che più degli altri è sugli scudi. Per questo, secondo il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, servono nuove sfide per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm ma servono anche investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno.

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