In vigore il regolamento sulle IG prodotti artigianali e industriali
Dal 1° dicembre è applicabile il regolamento 2023/2411, che per prodotti artigianali e industriali dotati di determinate qualità, reputazione o altre caratteristiche legate alla loro origine geografica, crea un sistema di protezione analogo a quello dei prodotti agricoli (ns. NI del 31/10/2023). Nelle more dell’approvazione definitiva da parte del Governo del decreto legislativo di adeguamento della normativa nazionale a quella comunitaria, in applicazione del Regolamento 2023/2411 è possibile presentare le domande di registrazione delle IGP per i prodotti artigianali ed industriali da parte delle associazioni di produttori, tramite il portale di deposito on line dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), al link https://servizionline.uibm.gov.it. Tra gli aspetti che si differenziano dal sistema delle IG del cibo e del vino e che risultano più critici, il regolamento prevede l’introduzione di una procedura di controllo e verifica per la protezione delle IG, basato sull’autodichiarazione, ossia un documento in cui un produttore (o un mandatario) indica sotto la propria responsabilità che il prodotto è conforme al disciplinare di produzione e che sono stati effettuati tutti i controlli e le verifiche necessarie per la conformità. L’obiettivo è di creare un sistema di protezione unificato a livello europeo che preservi il nome, il know-how e il patrimonio culturale dei prodotti artigianali e industriali tradizionali. Se è condivisibile l’obiettivo della Commissione di tutelare prodotti che sono radicati nel patrimonio culturale e sociale di una specifica località e possono rappresentare un volano per lo sviluppo territoriale, d’altro canto è necessario garantire che i nuovi riconoscimenti non creino confusione sistema delle IG del cibo e del vino. Infatti, la scelta europea di non rendere obbligatoria una certificazione terza, limitandosi all’autocontrollo del produttore, e l’uso dello stesso logo “IGP” già previsto per le IG dei prodotti agricoli e del vino, fa sì che sullo scaffale sarà possibile trovare accanto a DOP e IGP di prodotti agroalimentari quelli non alimentari con il medesimo marchio, senza garanzie omogenee su qualità, origine e tracciabilità, che può destabilizzare il consumatore e minare la fiducia nel sistema. |