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Indennizzi Fondo di Solidarietà, entro fine giugno ammesse tutte le domande

Gli incentivi del Fondo di solidarietà nazionale, che puntano a favorire la ripresa produttiva delle imprese agricole danneggiate dalle avversità climatiche, marciano al rallentatore. Lo rileva la Corte dei Conti che per rendere più efficace la gestione del Fondo di solidarietà nazionale raccomanda di “Migliorare il coordinamento tra i numerosi soggetti coinvolti, potenziare il Sian per velocizzare le procedure per la concessione degli incentivi e infine, per quanto riguarda gli aiuti europei, allineare le tempistiche tra le campagne per le produzioni zootecniche e quelle per le produzioni vegetali”.

E dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, secondo quanto riporta il documento pubblicato il 19 giugno, sono arrivate assicurazioni di snellimenti procedurali e accorciamento dei tempi con l’ammissione al sostegno entro fine giugno di tutte le domande presentate (fino alla campagna 2022).

La Magistratura contabile ha esaminato l’operatività del Fondo sotto il profilo della corretta e completa realizzazione delle campagne assicurative, dalla emissione degli avvisi pubblici fino all’effettiva liquidazione degli incentivi o degli indennizzi, nel periodo 2015/2022 e ha rilevato molte criticità relativamente alla gestione degli incentivi. La Corte ha evidenziato problematiche in particolare a livello informatico del Sian.

E a queste vengono imputate le ripetute proroghe dei termini delle campagne e lo slittamento per la presentazione delle domande di aiuto per tutte le campagne assicurative al 10 maggio 2023. Il risultato sono stati i tempi lunghi delle erogazioni. L’analisi non contesta la scelta di differire i termini, ma “la inefficace gestione delle procedure di erogazione degli aiuti che ha comportato differimenti così rilevanti”. Sotto accusa dunque sono finite le procedure.

E le criticità gestionali hanno determinato anche problemi finanziari. L’Agea infatti ha erogato ai beneficiari solo il 47% di quanto l’amministrazione ha messo a disposizione. La relazione riporta la risposta del Masaf su tutte le questioni sollevate dalla Corte dei Conti. Quanto alla molteplicità dei soggetti coinvolti, che non aiutano la semplificazione, la collaborazione tra gli stessi, secondo il ministero, è assolutamente necessaria per garantire un’efficace ed efficiente gestione delle misure in grado di assicurare anche la massima trasparenza.

In merito alla mancanza di un intervento tempestivo sulla procedura di erogazione dei contributi, sia europei sia nazionali, il Masaf ha spiegato che i ritardi sono dovuti alla complessità determinata dal passaggio della gestione del rischio (dal 2015) dal primo al secondo pilastro (Sviluppo Rurale ) della Pac. E sulla questione delle problematiche informatiche, alla base dei ritardi nei pagamenti, queste sono dovute ai dati trasmessi e ai rapporti con le compagnie assicurative per effettuare le verifiche.

Ma il ministero ha assicurato di essere già intervenuto con gli organismi collettivi di difesa mettendo a disposizione strumenti aggiornati, così come sono stati istituiti tavoli tecnici con le assicurazioni per analizzare le anomalie. E’ in corso poi l’implementazione del Sian che, secondo quanto sostiene l’amministrazione, “dovrebbe consentire di predisporre la polizza direttamente con i dati presenti a sistema, abbattendo in tal modo ulteriormente i tempi istruttori delle singole domande, ma soprattutto gli oneri a carico dei beneficiari”.

Il Masaf ha infine comunicato che entro fine giugno saranno ammesse al sostegno tutte le domande di aiuto presentate a valere sulle risorse nazionali fino alla campagna 2022 e si procederà entro l’anno ai pagamenti. Per quanto concerne gli aiuti europei si prevede di emanare i bandi per la zootecnia, per i quali la Corte dei Conti ha segnalato rilevanti ritardi, con le stesse tempistiche di quelli per le produzioni vegetali.

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