il Punto Coldiretti

Ismea, ecco i costi di produzione del grano

Era stato uno degli impegni assunti dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida a Palazzo Chigi in occasione della mobilitazione dei 20mila agricoltori della Coldiretti che venerdì 26 settembre era scesa nelle principali Piazze italiane per denunciare  la crisi del grano duro  pagato pochi spiccioli agli agricoltori. Il ministro aveva annunciato la pubblicazione da parte dell’Ismea dei costi e prezzi medi e l’impegno per la difesa contro le pratiche sleali è stato mantenuto.

I primi dati pubblicati il 29 settembre hanno ampiamente confermato quanto denunciato dai produttori della Coldiretti e cioè che il prezzo ha proseguito dal 2023/2024 la corsa al ribasso mentre i costi di produzione sono progressivamente cresciuti. L’andamento delle campagne di commercializzazione dal 2015/2016 al 2025 (luglio-settembre) evidenzia come dal picco dei listini nel 2021/2022 (470,7 euro a tonnellata) si sia passati a 274,1 negli ultimi tre mesi di quest’anno. I costi medi, sempre per il grano duro, rilevati dall’Ismea si sono attestati nell’Italia centro-settentrionale a circa 302 euro a tonnellata, saliti nel Centro-Sud e in Sicilia a 318 euro. Per il grano tenero il costo medio è di poco superiore ai 230 euro a tonnellata. Ismea spiega che a determinare il costo sono concimi, fitosanitari, sementi, prodotti energetici e acqua, manodopera e costi fissi. Dai grafici elaborati da Ismea spicca dal 2022/2023 un ribaltamento del rapporto prezzi-costi. Se nel 2021-2022 la variazione del prezzo del prodotto aveva segnato +73,4% a fronte di +21,4% dei costi, nel 2022+14,9% i costi e -10,8% i prezzi riconosciuti ai produttori, nel 2023/2024 si abbassano i costi (-2,5%), ma molto di più i prezzi (-20,1%) per arrivare alla campagna 2’24/205(costi stabili, ma listini giù del 14,6%). Un altro elemento che avvalora la denuncia di Coldiretti relativamente alla salubrità del grano duro importato è l’exploit degli acquisti dal Canada, dove il prodotto viene trattato con il glifosato in modalità vietate in Italia. Nel 2024 le importazioni sono infatti aumentate del 60,2% per un valore che ha raggiunto 290 milioni di euro. Mentre gli acquisti si sono ridotti sia dalla Ue (-8,4%) che dal mondo (-22%). L’Ismea ha anche calcolato il costo medio per area. Nel Sud e cioè Puglia, Sicilia e Basilicata il costo medio a ettaro nel 2025 è stato di 1,170 euro con un differenziale prezzo-costo di -7%. Nel Centro (Toscana e Marche) costo medio a 1,390 a ettaro con un differenziale di -2%.Nel Centro Nord (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana) 1,427 euro (+2%).

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