La Dop Economy vale 20 miliardi, 850.000 occupati
La Dop economy italiana, malgrado le varie criticità del sistema produttivo agricolo e dei mercati, si mostra in buona salute. I dati del XXII Rapporto Ismea-Qualivita descrivono un settore da 20,2 miliardi di valore alla produzione nel 2023 (+0,2% su base annua), per una crescita del +52% in dieci anni e un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano. Cresce del +3,5% il comparto del cibo che supera per la prima volta i 9 miliardi, mentre il vino imbottigliato frena sia come quantità (-0,7%) che come valore (-2,3%) e si attesta su 11 miliardi. Bene l’export con un valore di 11,6 miliardi con trend positivo nei Paesi Ue anche se gli Stati Uniti si confermano prima destinazione in assoluto e da soli valgono oltre un quinto (21%) delle esportazioni italiane Dop Igp con le onseguenti preoccupazioni per le minacce di dazi della nuova Amministrazione guidata da Donald Trump. Il fatturato al consumo finale sfiora nel 2023 i 18 miliardi con +3,6% rispetto all’anno precedente. Bene soprattutto i formaggi (+5,3%), per la prima volta sopra i 5,5 miliardi e con la produzione più alta degli ultimi cinque anni, ma buone crescite in valore anche per oli di oliva (+33%), prodotti della panetteria e pasticceria (+9%) e carni fresche (+10%). Il sistema della Dop economy italiana si fonda su 317 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’agricoltura che coordinano il lavoro di oltre 194.000 imprese delle filiere cibo e vino capaci di generare lavoro per quasi 850.000 occupati. |
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