il Punto Coldiretti

La rivoluzione rosa nei campi

ll riscatto delle imprenditrici parte dall’agricoltura. Le donne continuano a essere discriminate nel mondo del lavoro e continuano ad avere difficoltà a raggiungere posizioni apicale, come evidenzia un report dell’Inps che indica solo nel 21% la loro presenza nel suolo di quadri e dirigenti.

Ma nelle imprese agricole le donne possono trovare opportunità di affermazione che altri settori non offrono.

Sono le attività connesse il volàno di una nuova managerialità agricola che consente di rafforzare i guadagni, ma anche di esprimere creatività e capacità di gestione.

E così sono sempre più numerose le donne che hanno scelto produrre, trasformare e offrire servizi a 360 gradi.

La bandiera del nuovo protagonismo tutto al femminile nelle campagne è portato da circa 200mila imprenditrici.

Secondo un’analisi di Donne Coldiretti oltre un’azienda agricola italiana su quattro (28%) è oggi guidata da donne con una presenza che sta rivoluzionando il lavoro nei campi, dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo (sempre più numerose soprattutto al Sud l’ospitalità rurale gestita al femminile), dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle nuove contadine sono anche le attività sociali come le fattorie didattiche e gli agriasilo. E sono soprattutto sempre più giovani a intraprendere questa attività.

E le under 35 sono anche quelle che guidano la corsa all’innovazione. La rivoluzione che hanno portato nei campi è confermata da una corposa presenza di laureate (25%), ma anche dalle scelte produttive con il 50% delle imprenditrici impegnate nelle attività multifunzionali e il 60% in prima linea sulle attività green come l’agricoltura biologica.

Le donne contadine – evidenzia l’analisi di Coldiretti – sono presenti in tutto il territorio italiano e la regione con il maggior numero di imprese femminili in assoluto è la Sicilia con più di 24mila imprese di donne, ma sul podio salgono anche Puglia e Campania, che vantano rispettivamente più di 23mila e quasi 20mila aziende rosa. Seguono Piemonte e Toscana.

Una caratteristica dell’agricoltura in generale, ma particolarmente spiccata tra le donne è il profondo legame con i territori per i quali svolgono un ruolo prezioso di sentinelle e custodi anche nelle aree più marginali. “In un settore a lungo considerato prerogativa dell’uomo – afferma Mariafrancesca Serra Responsabile Donne Coldiretti – la presenza femminile fa parte della nuova sfida sociale, per le tante donne che amano abbattere barriere e pregiudizi e guardano al futuro armate di un grande ed importante bagaglio culturale ed esperienziale.

Donne che vedono nell’agricoltura il nuovo volano per la propria realizzazione professionale. E’ per accompagnare questo percorso stiamo lavorando per superare le tante difficoltà che incontrano le imprenditrici in campagna, soprattutto quelle più giovani, a partire, ad esempio, dalla scarsa tutela soprattutto nell’ambito della maternità dove il sostegno è davvero irrisorio e non riesce a coprire i costi di un’altra persona, visto che il lavoro agricolo non si può certo fermare”.

Ma le donne sono in prima linea in tutte le battaglie per favorire un futuro migliore per il settore agricolo che parta dalla garanzia di condizioni economiche adeguate.

Nella piazza di Bruxelles, alla manifestazione promossa da Coldiretti in occasione del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue, era nutrita la presenza delle “contadine” pronte a rivendicare reciprocità nell’applicazione delle regole, taglio della burocrazia che toglie tanto tempo agli imprenditori e ancora di più alle donne che ne hanno sempre meno perché spesso devono conciliare il ruolo di manager con la gestione familiare. In un Paese dove, secondo un rapporto dell’Ocse citato dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, le italiane dedicano ogni giorno175 minuti in più al lavoro domestico rispetto ai loro compagni, contro i 108 minuti del Regno Unito, i 92 minuti della Germania e i 90 minuti della Francia.

Ma è forte anche la spinta ad aiutare le altre donne. In questo ultimo anno, segnato da femminicidi ed episodi di violenza, le imprenditrici agricole di Donne Coldiretti si sono prontamente mobilitate e nel dicembre scorso  hanno firmato un protocollo con la Commissione parlamentare di inchiesta  sul femminicidio e ogni violenza di genere presieduta dall’on.

Martina Semenzato, per attivare azioni concrete di sostegno alle vittime offrendo loro rifugio e lavoro. Ed è nel segno della solidarietà  l’invito lanciato dalla presidente Serra a donare i capelli alle donne malate oncologiche. Un gesto che lei compie ogni anno “Un segno concreto dell’impegno di noi donne per le donne per sostenerle in questo viaggio doloroso”.

Perché per Donne Coldiretti managerialità fa rima con solidarietà.

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