il Punto Coldiretti

Le battaglie Coldiretti dell’ultimo quarto di secolo

Coldiretti compie 80 anni in un anno in cui ha dato prova di capacità di ascolto, partecipazione e di azione. Dalle Assemblee che in meno di 4 anni mesi hanno portato a dialogare oltre 150mila soci alle mobilitazioni a Bruxelles con tremila associati a manifestare contro le politiche europee, fino ad arrivare al Brennero con una mobilitazione memorabile che ha dato voce a 10mila agricoltori a difesa del reddito delle imprese e della salute dei consumatori. 80 anni importanti che sono stati ricordati con un primo grande evento celebrativo all’Auditorium Parco della Musica a Roma dove alla presenza di tutte le Federazioni territoriali sono stati ripercorsi, insieme e con orgoglio, i successi ottenuti in questi anni ma anche individuate le traiettorie e gli obiettivi futuri con il Presidente Ettore Prandini, il Segretario Generale Vincenzo Gesmundo, i componenti della Giunta e i rappresentanti dei movimenti, donne, giovani e senior. Ripercorriamo le sue battaglie nell’ultimo quarto di secolo.

Il 31 marzo 2000 al via operazione semina sicura. Di fronte ai rischi di contaminazione Ogm delle sementi i produttori di soia, mais e girasole, gli associati alla Coldiretti, con l’avvio della campagna di coltivazione, si impegnano a chiedere ai fornitori una dichiarazione ed un’adeguata certificazione da cui risulti espressamente che le sementi acquistate risultano esenti da Organismi geneticamente modificati (OGM). Parte il progetto “Semina sicura” con l’obiettivo di garantire l’assenza di Organismi geneticamente modificati per l’intera produzione nazionale di soia, mais e girasole. Una iniziativa accompagnata dal pressing della Coldiretti che promuove delibere per dichiarare comuni e regioni ogm free lungo tutta la Penisola e coordina l ’alleanza Liberi da Ogm con associazioni ambientaliste e dei consumatori. Dopo un lungo ed estenuante braccio di ferro con il Governo all’adozione del d.P.C.M. 4 agosto 2000 Sospensione cautelativa della commercializzazione e dell’utilizzazione di taluni prodotti transgenici sul territorio nazionale, a norma dell’art. 12 del regolamento (CE) n. 258/97 che, richiamando il principio di precauzione consente di disporre la temporanea limitazione o la sospensione della commercializzazione e utilizzazione sul proprio territorio. Un protagonismo della Coldiretti che finisce addirittura nei file segreti di wikileaks di Julian Assange perchè gli Stati Uniti erano preoccupati per la chiusura dei mercati di sbocco delle proprie multinazionali. Il risultato finale è che, nonostante le pressioni per presentare gli Ogm come il futuro dell’agricoltura, oggi praticamente nessun Paese europeo li coltiva.

 Il 3 dicembre 2000 al via il Patto con il consumatore. Un impegno per promuovere uno stile di impresa in armonia con la natura e con le leggi che la governa ponendo le necessarie barriere per difendere l’Italia dalle minacce alla sicurezza ambientale e alimentare. Il simbolo di questa nuova fase è un manifesto realizzato per promuovere la prima manifestazione di Campagna Amica lungo i Fori Imperiali a Roma con centinaia di stand dei produttori di tutta Italia giunti nella Capitale per fare conoscere i proprio prodotti. Sei proprio sicura che quello che mangia tuo figlio non contenga schifezze ? si leggeva nel manifesto realizzato per l’occasione che raffigurava un bambino turbato e la scritta evidente Mamma è ora di dare battaglia ? Uno slogan diffuso utilizzando per la prima volta nella storia dell’agricoltura tutti i principali mezzi di comunicazione, dai giornali alla televisioni. E sono stati proprio i mass media i principali sostenitori di una svolta che ha portato l’Italia diventare leader in Europa nelle politiche agroalimentari.

Il 12 gennaio 2001 dopo essersi diffuso in mezza Europa viene individuato nella provincia di Brescia il primo bovino in Italia colpito dal cosiddetto morbo della mucca pazza, l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) diagnosticata per la prima volta in un allevamento in Gran Bretagna nel 1985. La Coldiretti avvia il piano di rigenerazione dell’agricoltura italiana, vara la carta di identità dei bovini per autocertificarne la provenienza e inizia campagna di raccolta firme per l’indicazione di origine in etichetta.

Il 18 maggio 2001 fortemente sostenuta dalla Coldiretti viene approvata la legge di orientamento che “ha allargato i confini dell’attività agricola alla multifunzionalità: dalla semplice attività di coltivazione ed allevamento alla trasformazione aziendale dei prodotti e alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori. Ma anche alla fornitura di servizi alla pubblica amministrazione Per non parlare della nascita delle fattorie didattiche con le convenzioni con le scuole, ma anche degli agriasili.

Entra in vigore in tutta Europa a partire dal 1 gennaio 2002 un sistema obbligatorio di etichettatura che consente di conoscere l’origine della carne bovina acquistata con riferimento agli Stati di nascita, di ingrasso, di macellazione e di sezionamento, nonché un codice di identificazione che rappresenta una vera e propria carta d’identità del bestiame e consente di fare acquisti ‘made in Italy'”. A livello Ue il percorso di trasparenza sostenuto dalla Coldiretti è continuato e dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. Nel novembre 2023  arriva l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine per diversi prodotti come la frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’Ue del regolamento delegato 2023/2429 per quanto riguarda le norme di commercializzazione per il settore degli ortofrutticoli, per alcuni prodotti trasformati a base di ortofrutticoli e per il settore delle banane.

Il 29 maggio 2007 nasce la Fondazione Campagna Amica che promuove il sistema di vendita diretta, che è una delle principali leve della “multifunzionalità”, La rete di Campagna Amica ha ottenuto risultati economici significativi in Italia dove c’è la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 15mila agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica.  Sono circa 25 milioni gli italiani che acquistano cibo dai contadini trainati da una nuova sensibilità verso i cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che portano in tavola.

Nel 2010 nasce Coldiretti Impresa Pesca, la struttura organizzativa della Coldiretti per il settore ittico, con il proprio organo di rappresentanza di categoria che comincia a raggruppare le diverse imprese dell’acquacoltura e della pesca.

Il 18 gennaio 2011 con l’approvazione della legge ”Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” si conclude un iter che ha visto oltre dieci anni di impegno della Coldiretti assieme alle associazioni dei consumatori per assicurare la trasparenza di quanto si porta in tavola. L’Italia diviene apripista in Europa per le norme sull’etichettatura di origine con l’obbligo di indicare la provenienza dei prodotti in vendita estese, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta grazie a decreti interministeriali più volte prorogati nonostante i tentativi di bloccarli. Tuttavia l’origine – denuncia la Coldiretti – resta sconosciuta in diversi casi, dai succhi di frutta alle marmellate, dai legumi in scatola al pane fino ai biscotti, senza dimenticare l’esigenza di arrivare anche nei ristoranti ad indicare la provenienza della carne e del pesce serviti a tavola.

ll 24 Aprile 2013 viene riconosciuta con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico l’Unione Europea delle Cooperative (Ue.Coop), l’Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela e revisione del movimento cooperativo promossa dalla Coldiretti.

Il 19 marzo 2014 nasce l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Giancarlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione.

Il 15 settembre 2015 all’Expo viene annunciato l’azzeramento dell’IRAP e la cancellazione dell’IMU per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali dall’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina sotto il pressing di trentamila associati alla Coldiretti ad Expo nella giornata dell’agricoltura italiana.

Il 5 luglio 2017 la Coldiretti scende in piazza contro l’accordo di libero scambio con il Canada (CETA) che non rispetta il principio di reciprocità spalancando le porte all’importazione di grano trattato in preraccolta con glifosato secondo modalità vietate in Italia ma per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale apre alla pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali. Una battaglia all’italian sounding nel mondo che è diventata uno dei tratti distintivi della Coldiretti.  L’Italia non ha mai ratificato il Ceta e a fine marzo 2024 anche i senatori francesi hanno votato contro.

Il 3 novembre 2017 viene siglato l’atto costitutivo della nuova realtà associativa “Filiera Italia”, in cui per la prima volta l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza sono insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy. Una compagine associativa riunita attorno ai valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole ma anche per favorire la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari basate sui principi della dieta mediterranea, attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad una alimentazione sana, variata ed equilibrata.

Il 27 luglio 2020 nasce Consorzi Agrari d’Italia (CAI) che oggi conta più di 20mila soci e della quale oggi fanno parte Bonifiche Ferraresi Spa, Consorzio dell’Emila, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud, Consorzio Adriatico e Consorzio Agrario del Nord Est. L’operatività si estende su 40 provincie situate in 11 regioni.

Nel settembre 2020 nasce il Centro Studi Divulga che si avvale di un team multidisciplinare formato da professionalità del mondo accademico, delle imprese e delle istituzioni comunitarie e nazionali per approfondire tutto ciò che riguarda la vita delle imprese e quella delle famiglie mediante rapporti, focus, paper, sondaggi e note esclusive sui nuovi equilibri di un mondo sempre più integrato e difficilmente interpretabile nella sua evoluzione.

Il 15 dicembre 2021 entra in vigore il D. Lgs. n. 198/2021, con il quale si attua la Direttiva (Ue) 2019/633 a tutela delle filiere agricole dalle pratiche commerciali sleali che prevede, tra l’altro, 16 pratiche commerciali sleali da vietare, che vanno dai ritardi nei pagamenti e annullamenti di ordini dell’ultimo minuto per prodotti alimentari deperibili, alle modifiche unilaterali o retroattive dei contratti, fino al divieto di pagare al di sotto dei prezzi di produzione.

Il 2 giugno 2022 nasce la Coalizione Mondiale dei Farmers Market per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo. Della World Farmers Markets Coalition fanno parte realtà di tutti i continenti con circa 80 associazioni da più di 60 paesi e il coinvolgimento di 250 mila agricoltori e loro famiglie. Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Punto rilevante dell’azione associativa è la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici.

Il 6 dicembre 2022 per difendere e valorizzare l’intera filiera agroalimentare europea nasce Eat Europe, un nuovo soggetto con sede a Bruxelles di rappresentanza nell’Unione Europea, per iniziativa di Coldiretti, Filiera Italia e Farm Europe.

Il 16 ottobre 2023 al via la Fondazione Aletheia per promuovere modelli nutrizionali e stili di vita sani per contrastare lo spreco alimentare, l’omologazione dei consumi e la tendenza diffusa, soprattutto nelle nuove generazioni, a preferire cibi ultra-processati rispetto a quelli naturali.

Il 6 novembre 2023 viene approvata definitivamente la legge che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali sostenuta dalla grande mobilitazione della Coldiretti che ha portato alla raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno del provvedimento, con oltre 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei e Sindaci. Una norma presa a modello in Europa e negli Stati Uniti.

L’8 aprile 2024 la Coldiretti dal valico del Brennero, dove sono giunti 10mila agricoltori, annuncia l’avvio della raccolta di firmeper una legge europea di iniziativa popolare per superare il codice doganale ed estendere l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione Europea con l’obiettivo di un milione di firme con l’hashtag #nofakeinitaly.

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