il Punto Coldiretti

L’opportunità Pnrr per le città e la filiera florovivaistica

E’ tornato in Sicilia, stavolta a Palermo, il format Coldiretti “Coltiviamo Bellezza, per Produrre Salute”, dedicato alle imprese florovivaistiche. Un quinto appountamento che cade dopo quelli di Giarre, nell’ambito del Garden Festival Radice Pura, in cui si sono tracciate le linee guida per un rilancio del settore e il seguito di Myplant&Garden a Milano, dove ci si è concentrati sullo strumento dei contratti di filiera per la programmazione delle produzioni,  della Fiera del Levante a Bari, dove si sono approfonditi i temi delle opportunità del Pnrr e della ricaduta di piante e fiori sul la salute della collettività e di Euroflora a Genova, ai parchi di Nervi, dove si è parlato del legame tra le piante e i fiori e il benessere psicofisico, con il verde come fonte essenziale di salute.

A Palermo, presso la sala convegni di Unicredit, dopo i saluti del Presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, del Direttore Prisco Lucio Sorbo e di Ignazio Maretta dell’ Ordine Agronomi Palermo, Mario Faro, Presidente della Consulta florovivaistica di Coldiretti, ha chiarito che gli obiettivi in termini di piantumazioni del Pnrr sono molto elevati e che le imprese florovivaistiche faranno la loro parte ma serve un attenta programmazione, perché non si possono produrre milioni di piante senza una pianificazione o con il rischio che poi non vengano ritirate.

Nella sua relazione, Carlo Blasi, Direttore Scientifico del Centro di Ricerca Interuniversitario “Biodiversità, Servizi eco sistemici e Sostenibilità” Sapienza, Università di Roma, ha illustrato le opportunità per Palermo, Catania e Messina, per una rigenerazione urbana che riguarda circa 250 comuni e che prevede la bonifica di aree degradate ed il rimboschimento. Tutto questo inciderà in modo positivo sulla qualità della vita. Più alberi significa meno inquinamento. Serviranno 6,6 milioni di euro entro il 2024, il bando propone 1.000 piante a ettaro per un valore di 50 mila euro ad ettaro, compresa la manutenzione per 5 anni. Sono pari a 65 milioni di euro le risorse a disposizione per le 3 città metropolitane siciliane: 26,7 milioni per Palermo, 19,6 per Catania e 16,8 per Messina.

Le città metropolitane devono chiedere le aree ai comuni ed in particolare quelle aree maggiormente  critiche, dove l’intervento di forestazione resta risolutivo dal punto di vista ambientale. Ecologia ed economia sono strettamente connesse, il valore economico che deriva dagli ecosistemi prodotti dagli imprenditori agricoltori va calcolato e remunerato. Devono essere piantati ettari non metri quadrati, come dettato fin dalla Strategia per lo sviluppo del verde pubblico. Con queste risorse vi è anche la possibilità di recuperare un vivaismo che negli anni ha perso molto, il vivaismo forestale.

Deve essere adottato il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non l’offerta al massimo ribasso per l’affidamento degli appalti per la riforestazione. Nada Forbici, Coordinatrice della Consulta Florovivaistica di Coldiretti, ha evidenziato che il primo allarme riguarda il rischio di non avere sufficienti alberi da piantare. Serve un’attenta programmazione tra enti locali e aziende florovivaistiche, serve allineare i tempi della domanda e dell’offerta per consentire di pianificare e programmare produzione alberi e il loro impiego, ridurre i passaggi ed avvicinare il più possibile i due estremi della catena facendola diventare una filiera, anche per rispettare il binomio qualità del materiale vivaistico-prezzo.

In merito al metodo di affidamento dei lavori ha ricordato l’introduzione della norma fortemente voluta da Coldiretti in materia di pratiche commerciali sleali, sottolineando che il prezzo delle piante non può scendere al di sotto del suo costo di produzione e questo vale anche per le amministrazioni pubbliche. Queste risorse devono essere una valida opportunità per il sistema vivaistico privato, a cui deve essere lasciato lo spazio per produrre e vendere il proprio prodotto senza che i vivai regionali si pongano nella condizione di concorrenza sleale. I comuni presenti hanno manifestato la loro disponibilità, non nascondendo le criticità legate alle tempistiche ed alla disponibilità di aree adeguate. Massima collaborazione anche da parte dell’Università di Palermo e del Corpo Forestale.

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